Nonostante il clima ancora primaverile sul Teatro Vittorio Emanuele si addensano nubi sempre più nere e proprio alla vigilia della prima, con Servillo che doveva segnare l’inizio della stagione nuova, quella della ricostruzione.
Invece a poche ore dalla prima non c’è alcuna schiarita e la tensione resta alta nonostante il susseguirsi di una serie di riunioni che non sono servite a chiarire nessuno degli aspetti finiti al centro delle polemiche.
Morale della favola: dopo un incontro tra Accorinti e i componenti del Cda ribelli Laura Pulejo e Totò D’Urso e dopo la riunione tra sindaco, presidente del Teatro Maurizio Puglisi, sovrintendente Saija e maestranze, alla presenza del sindacalista della Cgil Pippo Di Guardo, non si è vista nessuna schiarita. Ed in serata, ai malumori di quanti non si accontentano delle parole ma chiedono fatti, si sono aggiunte due interrogazioni. La prima, firmata dai consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo fa riferimento a possibili ipotesi d’incompatibilità o inconferibilità del presidente Maurizio Puglisi. La seconda, firmata dal deputato regionale Pd Franco Rinaldi richiede l’intervento dell’assessore regionale allo spettacolo Michela Stancheris.
Ma andiamo per ordine. A far scoppiare la bufera, martedì sera, era stata l’autosospensione dei dissidenti Pulejo e D’Urso per protestare contro la maggioranza del Cda che nonostante l’appello di Accorinti stava tirando dritto sull’esame del regolamento per gli incarichi esterni che di fatto “consegnerebbe” ampia discrezionalità nelle scelte e finirebbe con l’escludere, grazie ad una clausola blocca-maestranze quanti hanno in corso contenziosi con l’Ente.
Mentre in mattinata il presidente Puglisi dichiarava di non aver mai sentito il sindaco sulla vicenda,sconfessando le stesse dichiarazioni rese da Accorinti ai consiglieri Lo Presti e Sturniolo, e il sovrintendente Saija gettava acqua sul fuoco minimizzando l’accaduto, il pomeriggio è stato scandito da una serie di incontri.
Il primo, tra Accorinti e i componenti del Cda Pulejo e D’Urso non è servito a schiarire le nubi. Il sindaco ha ribadito d’aver invitato Puglisi ad attendere prima di varare il regolamento ma non ha, in concreto, dato ai “ribelli” quelle risposte che attendevano, né tantomeno ha espresso una posizione netta sulla vicenda.
Subito dopo si è tenuto un secondo incontro, questa volta tra Accorinti, presidente Puglisi, sovrintendente Saija, i consiglieri Giacoppo e Moschella, il sindacalista Cgil Pippo Di Guardo ed una delegazione di tecnici e sarte.
“Noi ci siamo detti contrari ad un albo che assegna piena discrezionalità, ignorando anzianità, graduatorie, criteri, per non parlare dell’articolo che esclude chi ha avuto un contenzioso con l’Ente- spiega Di Guardo- Ci è stato detto che si tratta solo di una bozza, ma non ci sono state date soluzioni alternative, solo un passo indietro verbale che non possiamo accettare. Abbiamo chiesto al sindaco di rivederci per verificare il regolamento modificato, ma ci è stato risposto di no, che l’Ente gode di totale autonomia. A questo punto noi non possiamo basarci su impegni presi “sulla fiducia”. Servono fatti e anche le soluzioni abbozzate sono inaccettabili e porrebbero i lavoratori in condizioni di ricattabilità”.
Saija ha ribadito la posizione di autonomia rispetto all’amministrazione comunale e lo stesso sindaco non ha battuto i pugni sul tavolo più di tanto. Resta altissimo il malumore per un regolamento che a questo punto non si sa come verrà modificato. Quella che doveva essere la stagione della “partecipazione”, come direbbe Nina Lo Presti, sta diventando la “partecipazione ex post”, a cose fatte.
Così maestranze ed orchestrali stanno preparando una manifestazione di protesta facendo appello a tutti i politici e cittadini. Un anno e mezzo fa, nell’era di Ordile, il clima era lo stesso, con orchestrali e maestranze alle porte e la tensione alle stelle.
Adesso, dopo tanti cambiamenti, i lavoratori si ritrovano a quell’amaro punto di partenza. Intanto sono ben due le interrogazioni sulla vicenda.
I consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo chiedono lumi sulla posizione di Maurizio Puglisi. “Con Determina sindacale n.13/75 del 30/08/2013 veniva nominato Presidente il Dott. Maurizio Puglisi. Lo stesso Puglisi dichiarava sotto la propria responsabilità di non aver ricoperto cariche in Enti pubblici o in società a partecipazione pubblica, nonché in società private iscritte nei pubblici registri; dichiarava inoltre di non versare in cause di incompatibilità o di conflitto di interesse in relazione all’incarico da ricoprire. Da notizie stampa si apprendeva di una presumibile incompatibilità per un doppio incarico ricoperto dallo stesso Puglisi, all’interno dell’associazione “Nutrimenti Terrestri” registrata con forma giuridica di associazione di impresa, nello stesso articolo di stampa si faceva riferimento a certificazione della Camera di Commercio del 25/09/2014, nella quale il Puglisi risulterebbe essere dal 15 ottobre 1998 ad oggi Presidente dell’Associazione di cui sopra”. I due consiglieri ricordano che l’Ente Teatro, istituito con legge regionale, esplica la propria prioritaria attività, nei settori della musica, lirica balletto, prosa, e cinema, attività espositive, conservative, convegnistiche, editoriali e che l’associazione “Nutrimenti Terrestri” esercita l’attività di produzione di film didattici, culturali, sportivi e giornalistici, distribuzione e sviluppo del cinema e dello spettacolo in genere.
“E’ responsabilità dell’amministrazione conferente effettuare le verifiche di tutte le dichiarazioni rese in sede di nomina, nonché richiedere il deposito della relativa documentazione comprovante il possesso dei requisiti” concludono Lo Presti e Sturniolo chiedendo al sindaco se siano state disposte le verifiche richieste dalle norme in materia di incompatibilità e inconferibilità degli incarichi pubblici. “Ci chiediamo se il ruolo ricoperto dal Dott. Maurizio Puglisi in seno all’associazione Nutrimenti Terrestri non rappresenti un palese conflitto di interessi con la nomina dello stesso alla carica di Presidente. E chiediamo i motivi dell’assenza del curriculum allegato alla Determina sindacale di nomina n.13/75 del 30/08/2013”.
Mentre a Messina scoppia la bufera i venti di guerra arrivano anche a Palermo dove il deputato regionale Franco Rinaldi ha chiesto l’intervento dell’assessore regionale Michela Stancheris che per competenza ha designato il 9 giugno il sovrintendente Saija e che può esercitare attività di controllo sulla gestione amministrativa operata dal CDA. In verità la Regione ha nominato anche un componente del Cda, Altomonte (quota PdR).
“Giià nel 2013 il CDA del Teatro- scrive Rinaldi- eludendo le prerogative del pubblico incanto, ha nominato con formula fiduciaria i direttori artistici. Adesso anche il regolamento proposto non prevede criteri basati sull’evidenza pubblica, ma bensì, la discrezionalità nelle scelte degli incarichi da conferire sia ad esterni che alle maestranze. E’ inoltre previsto per orchestrali e maestranze l’istituzione di un albo al quale si attingerà sempre in maniera discrezionale, senza tener conto di anzianità, graduatorie, esperienza, competenza e concorsi espletati in passato. Appare illogico e sconveniente non salvaguardare i livelli occupazionali, pertanto chiedo di conoscere quali le misure che intende intraprendere al fine di ricondurre le scelte gestionali su basi e norme di buon senso, rispettose dei criteri di trasparenza, legittimità e salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti”.
Rosaria Brancato