Gli organi di governo del Teatro Vittorio Emanuele sono stati finalmente definiti, adesso manca solo la nomina del sovrintendente. Se, però, per quest’ultima figura, i ritardi, dovuti alla scelta di un percorso trasparente di selezione, sono accettabili, non altrettanto può dirsi per i direttori artistici, che ricevono incarichi fiduciari e discrezionali. L’accumulo di tali ritardi ha provocato il blocco delle attività teatrali.
E’ la posizione di Fistel Cisl, che fa il punto della situazione sulle vicende legate al Teatro cittadino. “Dobbiamo rilevare – scrive in una nota il segretario aziendale, Luigi Risitano – che l’annoso problema dell'inquadramento del personale a tempo indeterminato non è stato ancora minimamente affrontato. Il Teatro non ha mai avuto nessuna organizzazione del lavoro, non ha mai avuto una pianta organica o un organico funzionale, non ha mai avuto dei carichi di lavoro e soprattutto non ha ancora ottenuto l’equiparazione ai ruoli regionali così come previsto dall’art. 31 della legge del 97 e successiva attuazione delle legge 10 del 2000”.
Il sollecito è rivolto al Cda, per risolvere velocemente il problema del personale e per far ripartire l’attività, ed all’assessore regionale Michela Stancheris, perché dalle promesse passi ai fatti. “Riteniamo essenziale – prosegue Risitano – impostare e consolidare una nuova politica regionale del settore dello spettacolo, mettendo in rete le risorse di ogni singola realtà territoriale e sviluppando un coordinamento sinergico regionale, creando una relazione vincolante tra i vari soggetti attivi del settore, per evitare ed equilibrare le disparità di trattamento tra un territorio ed un altro, così come avvenuto sino ad oggi. La diminuzione delle risorse distribuite nel passato in modo discrezionale e, molto spesso, su valutazioni di tipo clientelare deve essere sostituita da un conferimento economico oculato equo e finalizzato alla ottimizzazione dei risultati e al recupero di produttività. Bisogna passare ad un modello di tipo aziendale e imprenditoriale”.
La soluzione, per la Fistel Cisl, è la costituzione di un “Coordinamento dei teatri siciliani”, formato da Presidenti e Sovrintendenti territoriali, da esponenti dell’assessorato del settore, da un referente dell’assessorato al bilancio e con la partecipazione attiva anche della rappresentanza sindacale.