MESSINA – Prima l’annuncio di Cateno De Luca di un rimpasto nella Giunta Basile e nelle partecipate. “10 mesi e a dicembre si farà un tagliando”, ha dichiarato a giugno. Poi la difficile gestione della crisi idrica in questi mesi. E oggi le dimissioni del direttore generale di Amam, Pierfrancesco Donato. Assieme allo “stupore”, il Consiglio d’amministrazione ha fatto trapelare, in una nota, la distanza dal dg: “Non possiamo fare a meno di sottolineare che, negli ultimi mesi, il Consiglio di amministrazione aveva incalzato più volte il direttore su specifiche questioni anche con apposite comunicazioni di servizio”. E si fa riferimento a non meglio precisate “criticità”.
Di certo, “le criticità” sono arrivate agli utenti. E tante. E le responsabilità non sono solo del Comune, e dell’azienda messinese, nelle difficoltà a fronteggiare la carenza d’acqua. Ma che, in ambito Amam, ci voglia un cambio di passo politico e gestionale sembra oggettivo. Così come non si comprende come mai manchi il direttore generale in Messina Social City . E, riguardo a quest’ultima partecipata, alcuni elementi in merito al servizio e all’assistenza vanno chiariti. Ed esistono le sedi istituzionali per fare le verifiche necessarie.
In questi settori, più che l’intervento del leader di Sud chiama Nord, urge una scelta del sindaco Basile. Il primo cittadino sicuramente convivive quotidianamente con luci e ombre della sua Giunta e delle sue partecipate. Decida lui e dia un segnale incisivo, andando oltre il chiacchiericcio mediatico e le polemiche che si sciolgono come la classica neve al sole. Per usare un’immagine abusata.
Pensi solo all’interesse collettivo e non guardi in faccia nessuno.