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Tempesta di grecale domenica sullo Ionio, lo Stretto “graziato” dall’Appennino Calabro

Oltre al freddo, che sarà davvero intenso, bisognerà fare molta attenzione ad un altro elemento, ossia al vento forte da Nord, N-NE e NE che accompagnerà l’ingresso dell’ondata di freddo. Difatti, la formazione di un minimo depressionario sullo Ionio, fra la giornata di sabato e le prime ore di domenica, produrrà una marcata compressione delle isobare fra i Balcani meridionali, la Grecia e lo Ionio, agevolando così l’attivazione di forti venti di grecale, pronti a spazzare il medio-basso Adriatico, il basso Tirreno e soprattutto lo Ionio settentrionale, dove si genereranno delle vere e proprie bufere di vento.

I fortissimi venti di grecale che dai Balcani sfonderanno sui mari del sud (credit moloch, CNR-ISAC)

In modo particolare domenica, le isobare strette e concentriche della bassa pressione ionica si addosseranno a quelle ellittiche del robusto anticiclone sull’Europa centrale, in fase di estensione verso il sud della Scandinavia e il mar Baltico. Sarà proprio la presenza di questo solido promontorio anticiclonico a stringere le isobare fra la Grecia, lo Ionio e la Sicilia, generando l’attivazione di un intenso flusso nord-orientale che dalle coste albanesi e della Grecia occidentale si dipanerà sullo Ionio, sotto forma di sostenuti venti da Est, E-NE e NE, a rotazione ciclonica.

La “grecalata” attesa domenica mattina sullo Ionio (credit Consorzio Lamma)

I venti forti di grecale, che a partire dalla mattinata di domani si attiveranno sul basso Tirreno e sullo Ionio, rappresentano l’elemento saliente di questo peggioramento. Questa sensibile diminuzione della pressione barometrica potrebbe produrre anche il “vento Isallobarico”, che solitamente si manifesta in aree ben più ampie, fra i 500 e i 1000 km, quando si succedono repentini abbassamenti della pressione barometrica (-15 hPa in 6 ore) seguiti da improvvisi rialzi della stessa. In questi casi il “vento Isallobarico”, sommandosi al vento di “gradiente”, può dare origine a brevi ma fortissime tempeste di vento che si localizzano nelle aree dove si posizionano i massimi del “gradiente barico” (li dove le isobare saranno più strette).


(credit Consorzio Lamma)

Domenica la ventilazione da N-NE, in rotazione a NE, dovrebbe cominciare ad intensificarsi notevolmente, fino a raggiungere l’intensità di burrasca, forza 8 Beaufort sulle Eolie, localmente anche picchi di forza 9-10 Beaufort nel tratto di mare antistante la costa ionica, dove in mare aperto si potranno registrare raffiche di gran lunga superiori agli 90-100 km/h. Ma con picchi che nelle fasi più intense potranno anche raggiungere la soglia dei 100 km/h, specie lungo le coste della Calabria ionica, dal crotonese fino al basso litorale reggino, e sulla Sicilia sud-orientale, nell’area fra il promontorio di Augusta e Capo Passero, i punti maggiormente esposti, poiché privi di ostacoli naturali, alle poderose “grecalate” che investono il basso Ionio.

Le raffiche di vento attese domenica
(credit Consorzio Lamma)

Fortunatamente, mentre tutto attorno sarà tempesta, lo Stretto di Messina, soprattutto nella giornata domenicale, verrà “graziato” dalla “grecalata”, grazie all’effetto schermante dell’Appennino Calabrese nei confronti dell’impetuosa ventilazione da NE, che raggiungerà valori ragguardevoli, sia sulle Eolie, che sullo Ionio, in mare aperto. Anche se buona parte del messinese, soprattutto l’area dello Stretto e il capoluogo, verranno protetti dai rilievi calabresi, bisognerà fare attenzione allo stato del mare, soprattutto nello Ionio.


(credit Consorzio Lamma)

La sensibile intensificazioni dei venti di grecale determinerà anche un rapido aumento del moto ondoso a partire dal pomeriggio di sabato, fra basso Tirreno e Ionio, che passeranno da molto mossi ad agitati, fino a molto agitato domenica il settore più occidentale dello Ionio, dove si svilupperanno imponenti ondate di mare vivo, con “Run-Up” alti anche più di 5-6 metri. Parte di queste onde di alzate dalla “grecalata” andranno a rompersi con grande impeto lungo le coste ioniche (mare lungo), specie nel tratto da Letojanni fino a Capo Passero, dove si potranno verificare mareggiate anche significative, in grado di causare importanti fenomeni di erosione.