L’estate sta finendo ed è tempo di bilanci a Torre Faro. La piccola località costiera, che nella stagione estiva registra il boom di presenze, ha replicato e consolidato l’esperienza del piano viario alternativo sul modello dello scorso anno con l’obiettivo di preservare la vivibilità del luogo. Tuttavia, l’ordinanza comunale ha suscitato non poche resistenze e polemiche sulla gestione della viabilità ed efficacia dei controlli. In una lettera all’Amministrazione, Giuseppe Sanò, consigliere della VI Circoscrizione, fa il punto della situazione. Secondo il consigliere, nonostante le buone intenzioni, tante difficoltà hanno inficiato il buon esito dell’ordinanza anche se, riconosce, «sono state apportate evidenti e fondamentali migliorie al parcheggio denominato “Torri Morandi”, risolvendo quasi completamente il fenomeno della polvere sollevata dalle auto in transito».
Per Sanò i passi successivi riguardano l’ampliamento del parcheggio e il collegamento alla via Senatore Arena. Questi ritocchi aumenterebbero notevolmente la qualità e l’efficacia del servizio. Critica è invece la posizione di Sanò sul capitolo “pass ai residenti”. «La decisione di rilasciare il pass previa autorizzazione dal dipartimento di mobilità urbana, in nome di una maggiore trasparenza ed equità, si è rivelata, in molti casi, un vero e proprio calvario. La Circoscrizione – continua il consigliere – è stata accusata, da fonti non documentabili, di faciloneria e superficialità, avendo rilasciato più di 500 pass la scorsa estate. Alla fine, il dipartimento di viabilità urbana ha autorizzato più di 260 pass, esattamente la metà di quelli concessi dal quartiere».
«Quello che ci si attende dall’amministrazione – aggiunge Sanò -, è il passaggio dalla semplice emanazione di un’ordinanza sulla viabilità ad una vera e propria ztl, includendo così anche le stradine centrali del paese e quelle adiacenti il Pilone ex Enel». Un’altra questione risalente che affligge Torre Faro è il fenomeno del parcheggio illegale sull’area demaniale del “Lanternino”, dove secondo il consigliere «andrebbero ricollocati gli antichi cannoni risalenti all’epoca garibaldina previa riqualificazione dell’area», nel pieno rispetto dei luoghi che fanno parte della riserva naturale orientata Laguna di Capo Peloro.
Il sogno è quello di avviare la programmazione per la pulizia delle spiagge, collocare cestini porta rifiuti, organizzare un servizio di spazzamento più efficiente ed infine posizionare docce sulla spiaggia libera. Il sogno, insomma, è quello di vedere Torre Faro trasformarsi in una normale località turistica all’altezza della sua straordinarietà.
Gabriele Quattrocchi