La battuta ci viene servita su un piatto d’argento: non la rifiutiamo, anzi la serviamo in tavola: in riva allo Stretto è tempo di “croce”, anzi di croci. Nel primo caso, come tutti avranno già capito, ci riferiamo a chi di nome fa Luigi, da questa mattina neo-commissario (il 32esimo) di Messina, cui spetterà reggere fino alle prossime elezioni amministrative, le sorti della città. Nel secondo, ci riferiamo ad un’altra croce, anch’essa, come l’ex- procuratore, ben nota dalle nostre parti, ma di diversa natura: quella dell’intermittente servizio di raccolta rifiuti. Oggi, infatti, come anticipato nella scorsa settimana, i lavoratori della società Messinambiente incroceranno le braccia. Motivo? Lo scriviamo solo per dovere di cronaca e di esposizione, ma tutti sarebbero capaci di indovinarlo senza bisogno di “suggerimenti”: pagamento degli stipendi. O meglio, mancata certezza su quando le spettanze potranno essere versate sui conti dei dipendenti.
Il commissario, non quello straordinario, ma quello liquidatore della società, Armando Di Maria, ha ammesso candidamente di non poter individuare una data certa. Inevitabile, dunque, la conferma dello stop alla raccolta da parte dei sindacati Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti. Quest’ultimi evidenziano che ancora una volta, “a farne le spese saranno, oltre i lavoratori, i cittadini, costretti a fare lo slalom tra cumuli di rifiuti”. La protesta di domani, però, sarà anche un’occasione per esprimere solidarietà ai colleghi dell’Ato Me2. La ditta Dusty, società catanese che gestisce in appalto la società d’ambito, nei giorni scorsi ha minacciato il licenziamento di tutte le maestranze in quanto, secondo quanto dichiarato, vanterebbe un credito di oltre 8 milioni di euro nei confronti dell’Ato Me 2 e dei comuni ricadenti nell’ambito. I lavoratori, al momento, sarebbero in arretrato degli stipendi di febbraio, marzo, giugno, luglio e agosto.
Tornando in riva allo Stretto, nei prossimi giorni, (forse addirittura già ogg) i due commissari saranno chiamati a confrontarsi proprio sul futuro dell’azienda. “Spero di poter avere al più presto un appuntamento con il dott. Croce – ha affermato Di Maria – per cercare di individuare con lui un percorso utile per Messinambiente”. Dove i problemi, prima ancora che di gestione, anzi quest’ultima né la diretta conseguenza, sono economici. Intanto, domani, per i lavoratori sarà il girono delle braccia incrociate. Per Croce, invece, quello di rimboccarsi le maniche. (E.DEP.)