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Tempo di saldi ma occhio alle truffe, la denuncia di un cittadino

MESSINA – Tempo di saldi ma attenzione agli inganni. Scrive un cittadino a Tempostretto, segnalazione WhatsApp al 366.8726275: “Durante questo primo sabato di saldi ho acquistato un paio di calzini in un negozio al prezzo apparentemente scontato di € 4,99. Andando ad alzare l’etichetta adesiva (in evidenza la foto) messa da loro ho scoperto che, addirittura, hanno attaccato un prezzo maggiore rispetto a quello di prima. Sconti da denuncia! Poi non lamentatevi se la gente acquista online”.

Di certo, la gran maggioranza dei commercianti sarà corretta. E proprio per questo è importante sollevare il caso quando qualcuno non si comporta con trasparenza. Sul tema interviene pure il Codacons, con il segretario nazionale Francesco Tanasi: “Cominciano i saldi e come ogni anno incombono sugli sconti stagionali false credenze, leggende metropolitane e fake news che confondono i consumatori e rendono più difficile per i cittadini tutelare i propri diritti”.

I consigli del Codacons

Ecco la guida anti-fake news per aiutare i consumatori in sicurezza:

“Per tutelarsi basta conservare lo scontrino”. Falso: la scelta migliore è quella di fotocopiarlo (tende a sbiadire dopo pochi mesi), e conservarlo insieme alla (eventuale) garanzia.

“Niente resi o cambi durante i saldi”. Falso: il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso (anche se dichiara il contrario), e se il cambio non è possibile si ha diritto alla restituzione dei soldi (non a un buono).

“Nel periodo dei saldi niente altri sconti o promozioni”. Falso: non è vietato fare offerte separate (per esempio, sulle rimanenze di magazzino), ma questi articoli devono essere proposti separatamente, così come quelli non scontati.

“Niente garanzia sui prodotti in saldo”. Falso: la garanzia legale c’è anche sui prodotti in saldo e ha durata di due anni.

“I prodotti in saldo devono riportare solo lo sconto”. Falso: ora è necessario esporre il cartellino che indica il prezzo più basso applicato nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto.

“Le informazioni sul cartellino non sono vincolanti”. Falso: le cifre indicate sono vincolanti, alla cassa non può essere richiesto un prezzo diverso e non può essere applicato uno sconto inferiore.

“Qualsiasi prodotto può finire in saldo”. Falso: le vendite devono essere realmente di fine stagione, la merce in saldo non può comprendere fondi di magazzino. E i prodotti in saldo devono essere separati dagli altri, non mescolati.

“Se il prodotto è esaurito c’è il buono”. Falso: se il prodotto comprato è andato esaurito il cliente ha diritto alla restituzione dei soldi spesi, e non è obbligato ad accontentarsi di un buono-acquisto.

“I capi devono sempre essere provati”. Falso: non c’è nessun obbligo. I capi e gli accessori in saldo possono essere provati, a meno che il commerciante non indichi il contrario (ma meglio diffidare di chi non concede la prova dei capi in saldo).  

 “Si può pagare solo in contanti”. Falso: tutti i commercianti sono tenuti ad accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, per qualsiasi importo, anche durante i saldi.

“Gli sconti maggiori sono sempre i più convenienti”. Falso: alcuni operatori applicano sconti eccessivi, annunciati come “sensazionali”, pari o superiori al 60%. La spiegazione, però, è tutt’altro che “sensazionale”: si tratta di prezzi originari gonfiati per farli apparire più convenienti.

In basso varie vetrine e nessun legame con la vicenda narrata, a parte la prima foto del lettore.