Consiglieri comunali convocati d’urgenza dalla presidente Emilia Barrile per discutere e votare le misure correttive sollecitate Corte dei Conti con delibera n.58. Quella, per intenderci, che ha bocciato il consuntivo 2012 e bloccato le spese di Palazzo Zanca (vedi correlato). Venerdì sera, a seguito di una seduta fiume, terminata intorno alle 22,30, la giunta ha esitato la proposta di delibera da spedire a Palermo. Adesso, dunque, la palla passa al Consiglio comunale, che tornerà a riunirsi lunedì pomeriggio alle 16, ultimo giorno utile per rispondere alla magistratura contabile.
La presidente Barrile rimarca i ritardi con cui ha agito la giunta Accorinti:«Se oggi c’è questa delibera è grazie ai mie solleciti. L’amministrazione avrebbe voluto portare in aula solo la relazione del ragioniere Cama accompagnata da una lettera firmata dal sindaco Accorinti e dal vice-sindaco Signorino ma la conferenza dei capigruppo si è opposta fermamente a questa ipotesi ed abbiamo preteso che venisse redatta una formale proposta di delibera da approvare prima in giunta e poi in Consiglio».
Il provvedimento adesso c’è ed è già stato depositato nell’Ufficio della Presidenza del Consiglio Comunale, pronto ad essere trasmesso in Commissione Bilancio, convocata in seduta ordinaria lunedì mattina.
Nella delibera esitata di fretta e furia venerdì sera, la giunta Accorinti risponde punto per punto alle 14 osservazioni della Corte dei Conti, puntando in alcuni casi più sulle controdeduzioni che sulle contromisure richieste dai magistrati contabili per superare le criticità segnalate con propria deliberazione in seguito all’adunanza del 14 Aprile scorso.
Così, ad esempio, in merito al ritardo nell’approvazione del consuntivo 2012: al rispetto del patto di stabilità 2012; agli equilibri di bilancio di parte corrente; al mancato rispetto della quota vincolata di destinazione delle sanzioni per violazione del codice della strada: ai parametri di deficitarietà strutturale; all’irregolare utilizzo dei capitoli afferenti ai servizi conto terzi; alle spese per il personale; ed al disavanzo di amministrazione, al proposito del quale l’amministrazione fa notare che il rendiconto 2013 chiude in attivo.
L’amministrazione illustra invece i propri progetti in cantiere in merito alle anticipazioni di tesoreria, considerate dalla Corte dei Conti «sistematiche e persistenti», in una parola esagerate e causa di una continua e costante maturazione di interessi, che andavano ad incidere pesantemente sulle asfittiche casse di Palazzo Zanca. Oltre a sottolineare che nel primo semestre 2014 il ricorso all’anticipazione di tesoreria si è ridotto, la Giunta fa presente che «sta elaborando un indirizzo mirante a recuperare gradualmente il principio di annualità del tributo, mirante a riportare la riscossione all’interno dell’anno di competenza». Come? Nella delibera nessun accenno.
La Giunta Accorinti comunica, inoltre, alla Corte dei Conti che l’ente è impegnato in una «importante opera di verifica della persistenza di residui attivi vetusti » e non più riscuotibili – già in parte eliminati dal consuntivo 2013, per un totale di quasi 8 milioni di euro – e in azioni specifiche di recupero dell’evasione tributaria. Per evidenziare i tagli alla spesa anche nel settore legale, allega alla propria delibera anche l’atto emanato dal Commissario Croce con cui sono statoìi ridotti il numero e i compensi dei componenti del Collegio di difesa.
Quanto alle Partecipate, nota dolente di Palazzo Zanca, l’esecutivo spiega ai magistrati contabili che «sono in corso procedure di composizione delle discrepanze crediti/debiti tramite accordi transattivi con le società» ed ancora che è in corso di realizzazione un importante lavoro di approfondimento dei bilanci Atm finalizzato alla loro approvazione in Consiglio comunale… e si sta esaminando la proposta del piano industriale del Cda dell’Azienda Amam». La giunta Accorinti rimanda i dettagli dei singoli provvedimenti al Piano decennale di riequilibrio, che consentirà di spalmare in dieci anni i debiti di Palazzo Zanca, usufruendo dei 55 milioni di euro messi a disposizione nel Fondo di Rotazione nazionale.
A proposito di debiti, a mandare in rosso i conti del comune sono soprattutto i debiti fuori bilancio, come sottolineato più volte in questi anni anche dalla Corte dei Conti. La giunta comunale assicura che «nel corso del 2013 e fino ad oggi è stata realizzata una importante, continua approfondita ricognizione dei debiti fuori bilancio». Questi – che tuttavia rimangono ancora aggiornati al 31 /12/2012- si dividono in debiti certi, da riconoscere mediante approvazione del Consiglio Comunale- e debiti potenziali.
La situazione fotografata al 31 dicembre 2012 è la seguente: Palazzo Zanca ha un «debito esecutivo definitivo» pari a 58.215.858,40 euro, mentre i «debiti fuori bilancio potenziali» sono così suddivisi: 37.485.498,80 euro derivano dal «debito esecutivo non definitivo con provvedimento giudiziale impugnato»; 20.688.269,90 euro provenienti da «decreti ingiuntivi con opposizione pendente». 105.332.179,70 euro quale «Debito Fuori Bilancio Potenziale (giudizi pendenti) copertura 50% 210.664.359,37 euro; 35 milioni di euro quale «Debito Fuori Bilancio potenziale (giudizi pendenti) copertura 25% 140.000.000,00 euro».
Per spiegare come dare copertura a questa ingente mole di debiti, la giunta rimanda ancora al piano di riequilibrio, per approvare il quale il Comune avrà tempo sino al 2 settembre prossimo.
Non c’ è più tempo a disposizione, invece, per rimandare sulle misure correttive da trasmettere alla Corte dei Conti.
Danila La Torre