Tentata estorsione a locale notturno, assolto un figlio del boss, condanna ridotta per l’altro

Messina – Soltanto uno dei componenti del quartetto dei Bontempo Scavo, arrestati nel 2013 per la tentata estorsione a un locale notturno di Capo d’Orlando, è responsabile del fatto contestato. In primo grado erano stati tutti condannati, ma adesso i giudici di secondo grado hanno ribaltato il verdetto: gli altri tre non c’entrano, secondo la Corte d’Appello.

Il verdetto

La Corte d’Appello di Messina (presidente Mangano), ha ratificato la condanna ad un anno di reclusione (in continuazione con una precedente condanna) per Carmelo Bontempo Scavo, accettando il concordato e revocando la sanzione accessoria della sospensione dai pubblici uffici per 5 anni. I giudici hanno assolto “per non aver commesso il fatto” Antonino Natalotto, Luca ed Antony Bontempo Scavo. L’accusa era di tentata estorsione in concorso per tutti. Luca e Carmelo sono i due figli di Vincenzo Bontempo Scavo, considerato elemento di spicco del clan di Tortorici.

La sentenza ribaltata

In primo grado, il 19 ottobre 2023, il Tribunale di Patti aveva condannato a 3 anni Carmelo Bontempo Scavo e condannato anche gli altri tre imputati. In appello invece i giudici, in attesa di leggere le motivazioni, hanno accolto le ragioni dei difensori, gli avvocati Carlo Faranda e Nino Favazzo, scagionando i tre dai fatti contestati.

L’arresto nel 2013

I quattro erano stati arrestati nell’aprile 2013 dopo una notte movimentata in un night club di Capo d’Orlando. Proprio il trambusto all’interno del locale ha fatto scattare l’irruzione della Polizia, avvisata da un cliente. Quando gli agenti sono arrivati hanno portato in caserma tutto il gruppo e ricostruito l’accaduto. Secondo l’Accusa il gruppetto aveva tentato di estorcere denaro al titolare del locale. Dopo essere entrati nel locale notturno come dei normali clienti, hanno avvicinato uno dei gestori, e con fare spavaldo lo hanno invitato a seguirli all’esterno, ,rivelando di essere il “figlio di Vincenzo di Tortorici” e chiedendo il denaro.