MESSINA – Erano in due sul motorino l’11 gennaio 2016, quando hanno sparato sei colpi di pistola ai cugini Gabriele e Francesco Ferrara, rispettivamente figlio e nipote del collaboratore di giustizia Sebastiano Ferrara, che erano in una macchina al Cep.
Raimondo Messina, tra gli ideatori, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione Polena ed è detenuto al carcere di Milano Opera. Ora è arrivata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per il fratellastro, Tommaso Ferro, che era stato appena arrestato e portato a Gazzi per un altro motivo, per il quale deve scontare 5 anni e 3 mesi, trovato in via Consolare Pompea, a Sant’Agata. Era ricercato dallo scorso 22 febbraio.
E’ ritenuto responsabile anche dei reati di concorso in tentato omicidio
aggravato, detenzione e porto illegale di arma da fuoco. Piena luce anche sul movente, riconducibile a dissidi familiari.
Il provvedimento scaturisce dagli ulteriori approfondimenti investigativi svolti successivamente all’esecuzione da parte del Nucleo Investigativo dell’Arma di 8 misure cautelari nell’ambito dell’operazione “Polena”, i cui esiti hanno permesso di comprovare l’operatività di una consorteria mafiosa, attiva nella zona sud del capoluogo peloritano e riconducibile al detenuto Giacomo Spartà, egemone nel racket dell’usura e delle estorsioni in danno di commercianti.