Fitofarmaci e vivaisti: scoppia la lite sul regolamento

Nei giorni scorsi la II Commissione Consiliare, presieduta dal Consigliere Comunale Carmelo Salamone e composta da Matilde Trifiletti, Stella Cagigi, Katia Napoli e Tania Papa, ha approntato un regolamento restrittivo per l’uso dei fitofarmaci nelle aziende florovivaistiche.

La notizia ha subito portato a tempestive reazioni: da una parte un gruppo di vivaisti che, pur condividendo le finalità, bocciano integralmente i contenuti del regolamento, ritenuti di “pura propaganda politica dannosa per il settore e lontano da una vera soluzione”; dall’altra parte una componente della commissione stessa, il Consigliere Comunale Matilde Trifiletti, si è dichiarata completamente estranea a tutto:“non ho mai partecipato a nessuna riunione preparatoria perché non ne condivido i contenuti che penalizzano una categoria motrice dell’economia di Terme Vigliatore”.

Intanto i vivaisti procedono in difesa del proprio lavoro e si appellano all’Assessore all’agricoltura, Tonino Giambò, affinché intervenga con immediatezza al blocco dell’iter messo in moto della commissione. Per i vivaisti il regolamento redatto dalla commissione è “totalmente campato in aria, privo di qualsiasi studio preventivo, non tiene conto della conformazione territoriale, di una mappatura dei vivai autorizzati e soprattutto di una misurazione della qualità dell’aria che non appare talmente malata da giustificare una misura così restrittiva, misura che se applicata porterebbe a chiusura certa di tutti i vivai con catastrofiche ripercussioni sull’economia locale”.

I vivaisti ricordano che i trattamenti fitosanitari vengono effettuati regolarmente in tutti i parchi e nel cuore delle città di tutto il Mondo, e sono addirittura essenziali per il controllo di parassiti e patogeni: “non occorrono distanze ma buon senso e giuste pratiche agronomiche”.

La commissione, secondo i vivaisti, ha solo “scopiazzato qua e la punti di regolamenti esistenti senza interpellare la parte interessata, i vivaisti, verso i quali si pone invece in forma offensiva, giacché viene messa in discussione la loro professionalità: molti punti del regolamento sono ben noti agli operatori perché previsti dalle norme del patentino fitosanitario in possesso obbligatorio dei vivaisti”.

I vivaisti annunciano già una nuova riunione con un ampio coinvolgimento delle aziende interessate e con tecnici specializzati in materia al fine di giungere, anche in co-adiuvazione con l’Assessorato all’Agricoltura, ad un tavolo di vera concertazione che vada oltre la mera propaganda politica e che contempli tutte le criticità ed esigenze del mondo vivaistico.

Tuttavia i vivaisti, qualora venisse certificata una criticità della qualità dell’aria, sarebbero pronti ad un tavolo di studio per passare a prodotti alternativi, da qui l’esempio della lotta integrata, ossia l’integrazione di trattamenti biologici a quelli tradizionali, già messa in pratica anni fa dall’Azienda La Palmara in collaborazione con l’Osservatorio Malattie delle piante di Acireale ed il patrocinio dello stesso Comune di Terme Vigliatore.