Nomen omen, dicevano i latini, il nome è un presagio, un destino. Per la frazione di Paradiso, forse era così fino a qualche decennio fa, ma oggi non si può dire altrettanto. Ce lo ricorda, con una lettera alla nostra redazione, con tanto di foto, una nostra lettrice. Da tempo, le ruspe devono intervenire alle case basse, per restituire il luogo alla città. Lì rimangono da salvaguardare poche costruzioni dell’antico borgo marinaro, tutto il resto è da radere al suolo. E proseguendo verso nord, la situazione non migliora, anzi. Spazzatura ovunque, pericoli ed aree abbandonate. Pubblichiamo integralmente lo scritto della nostra lettrice:
“Gentile Redazione,
mi rivolgo a voi per divulgare la situazione di incuria, pericolosa per la salute pubblica e vergognosa per l’immagine della città, nella quale versa la Riviera Paradiso di Messina che, contraddicendo il suo nome, è ormai una vera e propria discarica a cielo aperto e un’area di ricovero per barche “gestita” dai pescatori in assenza di regole e riguardo per la sicurezza dei bagnanti e per la pulizia della spiaggia.
Le foto, scattate qualche giorno fa, testimoniano l’assenza dell’Amministrazione locale che non provvede sistematicamente alla pulizia, non sanziona in alcun modo l’abbandono di rifiuti in spiaggia e nei dintorni, nè tantomeno impedisce ai proprietari di barche, stazionanti sulla spiaggia, di utilizzare strutture pericolose (per lo più fatte con ferri e spuntoni arrugginiti) per la sosta delle barche o per il loro varo a mare in presenza dei bagnanti, con l’uso di motorini e cavi di acciaio.
La spiaggia e le aree adiacenti ad essa (come la zona oramai adibita a parcheggio di macchine e abusivamente di camper, spesso disseminata di bottiglie di birra frantumate e spazzatura) sono molto frequentati da bagnanti, podisti, ciclisti, bambini, e, grazie alla vicinanza alla città e al porto, spesso sono meta di turisti provenienti dalle navi crociera in sosta.
Si tratta, dunque, di un luogo che dovrebbe essere oggetto di cura e di attenzione nell’interesse della cittadinanza per diversi motivi: perchè biglietto da visita esemplare della nostra città per i turisti che, sebbene per poche ore, vorrebbero godere del sole e del mare splendidi che la natura ha donato a questi luoghi, per i Messinesi che mostrano di prediligere questa zona per il loro svago e per quello dei loro figli, e infine, non meno importante, sarebbe un atto di rispetto che gli Amministratori della città mostrerebbero per la carica che esercitano, per i Messinesi che rappresentano e per se stessi.
La mia richiesta di aiuto nel denunciare questo stato di cose è dettata dal forte legame che ho con la mia città, dove sono nata, cresciuta e ho studiato, dalla quale, come tanti giovani, sono andata via da più di 10 anni per lavorare, e nella quale torno spesso perchè comunque la considero la mia città. Purtroppo, ogni rientro è accompagnato da una nota di tristezza e delusione per lo stato di sporcizia e degrado al quale in generale Messina sembra ormai condannata.
La spiaggia di Paradiso e i suoi dintorni mi stanno particolarmente a cuore perchè qui affondano le radici della mia famiglia, qui ho trascorso le mie estati di bambina ed oggi vi giocano e fanno il bagno mio figlio e mia nipote. Mi piacerebbe che anche loro possano continuare a portarci d’estate serenamente i propri figli e raccontare loro, seduti di sera, al chiarore della luna, e davanti alle luci della Calabria, gli aneddoti popolari e familiari tramandati da mia nonna e mio padre”.