Dalle frane all’erosione della spiaggia, comprensorio jonico in… dissesto

Il maltempo delle scorse settimane ha lasciato il segno non solo nei centri collinari, provati dalle frane (e spesso isolati, come accaduto di recente a Mongiuffi Melia, Gallodoro e Fiumedinisi, giusto per fare degli esempi), ma anche in quelli rivieraschi. Le mareggiate hanno colpito le spiagge del comprensorio jonico, già martoriate dall’inarrestabile fenomeno dell’erosione.

Da S. Alessio a Roccalumera i disagi per raggiungere l’arenile sono notevoli, per i pescatori ed anche per i cittadini che con l’avvento delle belle giornate cominciano a prendere d’assalto i lungomare e l’adiacente spiaggia. I marosi hanno inferto il colpo di grazia alle rampe d’accesso all’arenile facendo a pezzi gli scivoli. E non solo. Le scale campeggiano penzoloni, con i rischi che ciò comporta in particolare per bambini e anziani. Rischi che vengono “eliminati” con lo sbarramento degli accessi. In taluni casi raggiungere la spiaggia è impresa ardua, soprattutto alla periferia sud di Roccalumera. E dire che rappresenta, per l’hinterland jonico messinese, la principale attrazione turistica.

A S. Teresa di Riva la situazione è preoccupante. Ci sono posti in cui la spiaggia dalla sede stradale si è abbassata quasi di 5 metri. Se continua così, sarà destinata a scomparire nel volgere di pochi anni, come accaduto, per non andare lontano, nel limitrofo paese di S. Alessio Siculo. La situazione non è tanto diversa a Furci Siculo, dove le insidie, per chi in questo momento volesse raggiungere il bagnasciuga, sono tante. Dalla sabbia, sempre più bassa e sempre più corta, spuntano grosse pietre. E si registra una sorta di effetto rastrello, ad ogni mareggiata, il cui risultato (leggasi erosione) è sotto gli occhi di tutti. A S. Alessio si attendono i fondi per il ripascimento (una prima operazione è stata eseguita negli anni scorsi, ma si è rivelata poco efficace). Negli altri paesi gli amministratori ne discutono da anni, ma non ci sono indicazioni concrete su interventi in programma. E dire che i torrente Savoca e Pagliara (tra S. Teresa, Furci e Roccalumera) sono sovralluvionati. Ovvero si sono alzati oltre il livello di guardia, rappresentanto un rischio per la popolazione. A S. Teresa di Riva e Furci si confidava nello svuotamento del greto del “Savoca”, invocato da anni prima che accada qualcosa di grave. Ma tutte le rassicurazioni date dalla Regione agli amministratori comunali, sindaci in testa, non si sa che fine abbiano fatte. Non è arrivato un centesimo.

Carmelo Caspanello