Il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, sarà domani mattina (mercoledì) a Roma per affrontare la delicata situazione legata alle conseguenze del dissesto idrogeologico. Il fronte delle frane si allarga e la situazione di precarietà del territorio desta preoccupazione in più punti della città: da contrada Costa Don Lappio (nelle adiacenze della strada che dall’autostrada conduce al Centro) a Villagonia; da via Madonna delle Grazie all’ossario del cimitero per finire alla Villa. L’elenco sarebbe lungo. E’ necessario trovare la soluzione (e i fondi) per bloccare il fenomeno, mettendo in sicurezza le aree interessate ed avviare un’opera concreta di prevenzione del rischio idrogeologico. E’ di questo che il primo cittadino parlerà domattina al Ministero dell’Ambiente. “Puntiamo molto sulla prevenzione – spiega Giardina – e il nostro obiettivo è quello di concordare un Piano a medio termine in modo da scongiurare eventi disastrosi”.
Tra le ipotesi al vaglio dell’Amministrazione comunale, una riguarda l’installazione di moderni sistemi di rilevazione di pericoli. Strumenti da posizionare nei punti strategici della Città turistica. Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, il primo cittadino ha incaricato l’esperto Franco Ortolani, ordinario di Geologia presso l’Università Federico II di Napoli, per uno studio approfondito. L’intento, intanto, è quello di stabilizzare i versanti interessati dalle frane prima che si creino situazioni di pericolo. Ci sono stati dei sopralluoghi con altri esperti dai quali è emersa la necessità di individuare i fenomeni di dissesto sul nascere. Nelle scorse settimane il sindaco, Eligio Giardina, ha scritto una lettera al Ministro dell’Ambiente con allegato un piano di prevenzione. Che domani sarà al centro dell’incontro negli uffici ministeriali romani.
Carmelo Caspanello