Per ora tutto è fermo. Quasi immobile. Con le operazioni di monitoraggio che stanno continuando di settimana in settimana e stanno portando il Consorzio per le autostrade siciliane a collaborare a stretto contatto con la Protezione civile per risolvere al più presto lo smottamento in contrada San Filippo, a Letojanni, che ha messo a ferro e fuoco l’intera area jonica messinese ormai da circa sette mesi. La frana sull’autostrada A18 Messina-Catania rimane ancora lì dall’inizio dello scorso ottobre e il presidente del Cas, Rosario Faraci, ha dichiarato stamane che “l’intenzione è di bandire la gara d’appalto entro l’inizio della stagione estiva per cominciare le opere di consolidamento del costone a fine anno”. Per il massimo rappresentante dell’ente, che gestisce le arterie autostradali in tutta l’Isola, gli interventi dovranno mirare alla messa in sicurezza della collina e si preannuncia anche la realizzazione di una galleria artificiale che possa trattenere il materiale sceso a valle e che ha invaso il tratto, mandando in tilt per settimane il traffico veicolare.
“Per il momento questa è solo un’ipotesi paventata negli ultimi tempi e che dovrà avere l’ “ok” della Protezione civile – ha commentato Faraci – oltre che la dovuta copertura finanziaria. In merito c’è la disponibilità di 1 milione e 800 mila euro circa, ma molto probabilmente non basteranno”. Stando a quanto detto dal numero uno del Consorzio serviranno, infatti, almeno 4 milioni di euro e forse anche di più per risistemare e riaprire il tratto. E poi c’è anche da fare i conti con l’iter burocratico che sta rallentando di molto le operazioni. E mentre l’ingegnere Salvatore Pirrone, che sta seguendo passo dopo passo la vicenda, sta lavorando di giorno in giorno per risolvere la questione, nelle scorse ore sono arrivate immediate le parole del sindaco di Letojanni, Alessandro Costa, che ha fatto sapere che “resta fiducioso perché la vicenda è sotto i riflettori nazionali, visto che il Consiglio dei Ministri ha inserito il territorio letojannese nello stato d’emergenza”. Un fatto rilevante che però non risolverà nell’immediato il disagio.
Enrico Scandurra