Auto, camion e pullman in colonna. Trascorrono i minuti e gli automobilisti si chiedono cosa sia accaduto. Qualcuno apre lo sportello della macchina e scruta l’orizzonte senza trovare risposta. Siamo sull’autostrada. Ore 15.45. Direzione Catania. Tutto fermo. Tra gli “intrappolati” c’è anche Antonio Garufi, presidente del Consiglio al Comune di Roccalumera. “Dopo una ventina di minuti – spiega – ci siamo resi conto di cosa succedeva e siamo rimasti per certi versi allibiti, chiedendoci perché si debba continuare a pagare il pedaggio sulla A18. In pratica – aggiunge – si stavano eseguendo degli interventi di bitumazione nell’area interessata dalla frana dello scorso ottobre, che da cinque mesi ormai blocca l’intera carreggiata lato monte, in direzione Catania, all’altezza dell’abitato di Letojanni. Ebbene, il Consorzio per le autostrade ha pensato di… istituire il senso unico alternato. E si è paralizzato tutto. Brucia che a distanza di mesi non sia stato rimosso un granello di terra. Questo – chiosa Garufi – è l’emblema della precarietà del nostro territorio: dal senso unico alternato sul ponte Agrò, che unisce attraverso la Statale S. Teresa a S. Alessio (motivo di caos e aspre polemiche in tutto il comprensorio) al senso unico alternato anche in autostrada, a pochi chilometri di distanza. Siamo alla frutta”.
Carmelo Caspanello