cronaca

Terrorismo, processo al 18enne siriano arrestato a Messina

Messina – Ha preso il via a Messina il processo al 18enne siriano accusato di terrorismo internazionale. Aldin Sef Al Asmi è stato arrestato dalla Digos ad aprile dello scorso anno, dopo le operazioni di identificazione delle persone soccorse nel Mediterraneo. L’11 aprile i 222 migranti erano stati sbarcati a Messina e identificati. Qui il diciottenne aveva attirato i sospetti della Digos, ai comandi della dirigente Vinzy Siracusano.

Infiltrato di Al-Qaeda o migrante?

Analizzando i tabulati telefonici, i messaggi sul cellulare, alcuni dei quali erano stati cancellati, gli agenti della Digos si sono fatti l’idea, condivisa dalla Procura, che il ragazzo non fosse un semplice migrante ma un vero e proprio infiltrato di Al-Qaeda. In particolare il ragazzo sarebbe interno a Hay’at Tahrir al-Sham, ovvero il Fronte al-Nusra, cellula di Al Quaeda in territorio siriano. Il suo sarebbe un ruolo operativo intermedio, “combattente e custode armi e munizioni per conto del gruppo terroristico”, si legge nell’informativa della Digos.

Altri terroristi in transito?

Il sospetto degli investigatori è che la “missione” del ragazzo potrebbe essere stata proprio quella di attirare l’attenzione intenzionalmente, per coprire il passaggio di altri infiltrati. Per questo le indagini del pool antiterrorismo europeo vanno avanti.

Il processo al 18enne siriano

E’ questa l’accusa contro cui dovrà difendersi il ragazzo, assistito dall’avvocato Carmelo Picciotto. A rappresentare l’Accusa è il pubblico ministero Antonio Carchietti, che ha coordinato gli accertamenti della Digos. Alla prima udienza il processo è già entrato nel vivo e sono stati ascoltati i primi testimoni. Si torna in aula a fine giugno per sentire proprio la dirigente della Digos.

(foto copertina: sbarco migranti 20 maggio 2024, non legato al caso oggetto dell’articolo)