A Bordonaro vige una situazione di pericolo per gli studenti della scuola elementare di via Primo Molino. Viabilità e sicurezza sono condizioni sconosciute per l’istituto che, nei giorni di pioggia, rischia di rimanere isolato a causa della posizione in cui si trova. Tra un sottopassaggio autostradale e un torrente, l’unica via di fuga diventa un vero e proprio corso d’acqua e molti mezzi sono rimasti bloccati. “Nonostante i ripetuti tavoli tecnici non è stata realizzata alcuna miglioria – denunciano Claudio Cardile e Antonino Sciutteri -.Le reiterate richieste di collocare impianti semaforici a tempo durante gli orari di entrata ed uscita da scuola e di realizzare griglie per la raccolta delle acque piovane, sono cadute nel vuoto per l’assenza di fondi disponibili”.
La mancanza di fondi nelle casse comunali non giustifica l’assenza degli interventi di manutenzione ordinaria. Pare che l’unico provvedimento adottato dal comune sia stato l’affissione di un cartello “Fine strada comunale – inizio torrente” che, come spiegano i consiglieri, non impedisce agli automobilisti di transitare. Senza considerare che il luogo è diventato una discarica a cielo aperto. A causa delle limitazioni, la scuola per precauzione viene chiusa ogni volta che sono previste condizioni meteorologiche negative. “Quanti giorni di scuola dovranno perdere in ogni anno scolastico i piccoli alunni – si chiedono Cardile e Sciutteri -. Come si fa a non trovare somme necessarie quando ad essere messa a rischio è l’incolumità della popolazione, che nella fattispecie si identifica principalmente con quella scolastica?”. Sono gli interrogativi a cui dovranno rispondere le istituzioni.
Restiamo nella terza circoscrizione ma ci spostiamo a Camaro. Al centro dell’attenzione è sempre un istituto scolastico, in questo caso però mai sorto. L’immobile era stato pensato per diventare un asilo nido. I lavori sono iniziati niente poco di meno che trent’anni fa, nel 1982, e da allora mai portati a compimento. La denuncia arriva dal consigliere Domenico Guerrera che ad oggi si interroga sulla struttura abbandonata. Il manufatto versa in uno stato di abbandono totale, l’unica funzione che ha avuto in questi anni è stata quella di discarica abusiva. Da considerare che furono allora spesi soldi pubblici, sperperati in un progetto mai realizzato e che oggi oltre al degrado comporta anche pericolo. La struttura fatiscente non si sa per quanto tempo potrebbe reggere ancora a causa, come spiega Guerrera, dell’ammaloramento del calcestruzzo e dell’ossidazione dell’armatura metallica. Il pericolo è per i bambini che spesso e volentieri utilizzano l’area circostante, priva di recinzione, per giocare. Vista l’impossibilità di fondi per completare l’opera , che pur porterebbe un notevole beneficio alle famiglie della zona, il consigliere Guerrera ha chiesto di sapere se sono stati chiesti dei finanziamenti o se, in mancanza di fondi, non sia opportuno “prima che le strutture dell’immobile siano irrimediabilmente compromesse, inserire l’immobile nel piano di dismissione, per poter fare “cassa” e dare la possibilità ai privati di completare l’importante opera”.