Prosegue l’approfondimento di Tempostretto.it sui patrocini legali del Comune di Messina. Nelle prime due puntate abbiamo visto come, al di là degli slogan su merito e rotazione, il principale criterio di scelta degli avvocati chiamati a difendere e rappresentare l’ente nei contenziosi resta – esattamente come in passato – la totale discrezionalità del sindaco e dei suoi assessori, che sfornano delibere con i soliti nomi.
L’Albo legali di fiducia di Palazzo Zanca conta – in virtù dell’ultimo aggiornamento – 295 professionisti, eppure la cerchia dei fortunati appare molto ristretta e così mentre c’è una minoranza che fa incetta di incarichi la maggior parte degli iscritti resta alla finestra, nonostante curriculum ed esperienze di tutto rispetto. Da quando abbiamo iniziato la nostra inchiesta, alcuni avvocati iscritti all’Albo del Comune di Messina ci hanno contattato per esprimere la loro delusione nell’essere costantemente ignorati nella loro città quando invece – proprio per le loro competenze e la loro professionalità – ricevono incarichi da parte di pubbliche amministrazioni di altri comuni.
Sicuramente non ha di che lamentarsi Carmelo Picciotto, legale di fiducia del Comune di Messina, famoso per aver difeso, in una prima fase, i pinellini nel processo sul “tendagate”. Il caso, verificatosi all’inizio di settembre 2015, comportò – come si ricorderà – più di qualche incidente diplomatico, con l’assessore Ialacqua che andò a manifestare davanti al tribunale insieme ai ragazzi del Pinelli, l’assessore Cacciola che prese le difese d’ufficio dei vigili che avevano denunciato l’aggressione ed il sindaco che rimase neutrale, dando una botta al cerchio ed una alla botte.
L’avvocato Picciotto – che vanta un’amicizia profonda con il segretario/direttore generale Antonio Le Donne, suo testimone di nozze – ha ricevuto incarichi nel 2015 e nel 2016.
L’ultimo incarico risale allo scorso 26 maggio, quando con delibera 390, la giunta Accorinti gli ha affidato la costituzione di parte civile nel processo sui bilanci, che vede coinvolti ex amministratori, revisori dei conti, dirigenti in pensione o ancora in servizio. Per seguire l’evolversi del procedimento penale, Picciotto incasserà un compenso di 3.159,00 euro.
Per vedere gli altri incarichi ottenuti dal professionista dobbiamo andare a ritroso e tornare all’anno 2015.
Con delibera n.91 del 10 febbraio 2015, l’avvocato Picciotto riceve incarico dalla giunta Accorinti per difendere il Comune dinanzi al Tar in seguito al ricorso notificato dalla Dolce Vita srl per l’annullamento del provvedimento dirigenziale con il quale era stata disposta la chiusura del locale di Piazza Duomo. Il compenso è di 2.170,00 euro. Stessa cifra gli viene riconosciuta per gli incarichi affidatigli dall’esecutivo con delibera n.97, anche questa del 10 febbraio 2015, al fine di resistere nel giudizio instaurato dalla società Vin.bon.srl; con delibera n. 178 del 24 marzo; e con delibera n.289 del 5 maggio.
Picciotto vede lievitare leggermente il suo compenso con la delibera n. 314 del 12 maggio e la delibera n. 513 del 21 luglio, allorquando sindaco ed assessori decidono di far costituire il Comune di Mmessina parte civile nel processo sugli oneri riflessi in cui risultano imputati gli ex consiglieri comunali Caliò, Sauta e Saglimbeni. In entrambi i provvedimenti la cifra riconosciutagli ammonta a e 2.916,00 euro.
L’ultimo incarico del 2015 risale al 6 ottobre, quando la giunta Accorinti esita la delibera n.618, con cui affida all’avvocato Picciotto il compito di seguire il contenzioso che si era instaurato con l’ Ente autonomo portuale di Messina relativo alla titolarità di tutte le aree comprese nella zona falcata del Porto di Messina. Il compenso fissato è di 2.170,00 euro.
Tirando le somme, tra il 2015 e questa prima parte del 2016, Picciotto ha ottenuto 8 incarichi legali e guadagnato poco meno di 20 mila euro.
Il nostro viaggio continuerà nei prossimi giorni. In particolare, nelle prossime puntate sveleremo come nel lungo elenco degli incarichi legali , oltre agli amici e agli amici degli amici di questa amministrazione, risultino ancora oggi nomi di avvocati illustri particolarmente attivi anche negli anni in cui amministravano quellicheceranoprima. A quanto pare, infatti, ci sono avvocati buoni per tutte le stagioni politiche ed avvocati destinati a non avere mai una chance.
Alcuni degli avvocati di grido che continuano a ricevere incarichi risultano peraltro tra i maggiori creditori del Comune di Messina e i debiti che vantano nei confronti dell’ente sono inseriti nel piano decennale di riequilibrio. Per i dettagli, vi rinviamo alle prossime puntate.
Danila La Torre