cronaca

Terzo livello, Emilia Barrile torna in tribunale… senza lobby

MESSINA – C’è la data del nuovo processo per l’ex presidente del Consiglio comunale di Messina Emilia Barrile, arrestata nel 2018 dopo l’inchiesta Terzo Livello sulla gestione di alcune vicende amministrative e affaristiche durante la sindacatura di Renato Accorinti.

La Corte d’Appello ha fissato al prossimo 12 gennaio l’udienza per l’esponente politica messinese e altri 3, compreso l’ex direttore Amam Daniele De Almagro. Ad occuparsene stavolta saranno i giudici di Reggio Calabria. Si tratta di un processo bis, dopo che la Corte di Cassazione ha cancellato il verdetto emesso dai giudici di secondo grado messinesi a dicembre 2020, rimandando gli atti per un nuovo vaglio.

I giudici della Suprema Corte in particolare avevano cassato l’accusa più pesante, quella di associazione, annnullandola senza rinvio ed escludendola definitivamente. Quella per la Barrile di “fare lobby” in Municipio insomma; accusa che non le può più essere contestata. Ed è sulla base di questi rilievi che i giudici reggini dovranno rivalutare tutto l’impianto accusatorio. Hanno autonomia decisionale per quel che riguarda i reati minori, ma le indicazioni della Cassazione ovviamente pesano.

Il traffico di influenze

Il verdetto definitivo è molto atteso anche al di fuori dei confini messinesi. Il processo è stato uno dei primi celebrati in Italia per l‘accusa di traffico di influenze, contestate all’esponente del civico consesso, eletta nel 2013 con un gran numero di voti e passata dal Pd a Forza Italia. Gli investigatori portarono alla luce i retroscena di una serie di passaggi consumati mentre esercitava il suo ruolo politico a Palazzo Zanca.

Un processo da rifare

Il processo di secondo grado ora è da rifare per la Barrile, condannata a 3 anni e 4 mesi; per il braccio destro Marco Ardizzone (4 anni), Giovanni Luciano( 1 anno) e De Almagro, condannato a 3 mesi in appello a Messina nel 2020.

In foto: Emilia Barrile in Tribunale a Messina insieme al difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro.