«L’andamento dinamico imprenditoriale nel territorio messinese segna un dato fortemente positivo rispetto al pari periodo del 2014: le iscrizioni sono state l’8% in più delle cessazioni, non tenendo conto di quelle d’ufficio, incrementando così il tessuto produttivo di 619 unità». E’ il segretario generale della Camera di commercio, Alfio Pagliaro, ad illustrare i dati rilevati dal Registro imprese nel III trimestre 2015: «E’ sicuramente un trimestre di buon auspicio, che registra una forte crescita delle società di capitale, quasi quattro volte le cessate, mentre è negativo il saldo del dato iscrizioni-cessazioni riguardante le imprese individuali e le società di persona».
Rispetto al III trimestre dello scorso anno, l’andamento della nati-mortalità delle imprese risulta, dunque, positivo. Le iscrizioni, infatti, aumentano del 10% circa, mentre le cessazioni diminuiscono del 3,4%. A beneficiare maggiormente di questo andamento, è l’agricoltura: rispetto al 30 settembre 2014, le iscrizioni aumentano del 67% circa. Crescono anche i settori Assicurazioni e credito (+ 57%) e Servizi alle imprese (+ 45,5%). Il trend negativo si riscontra, invece, nei settori Manifatturiero, Costruzioni e Commercio. «Dati che confermano come l’Industria sia un settore che va sempre più riducendosi nel territorio messinese – precisa il segretario generale – e come il Commercio, che si alimenta con domanda interna dei consumi, ne subisca l’effetto, atteso che quest’ultimo stenta a riprendersi. Una considerazione che discende anche dal riscontro statistico del dato sulle cessazioni che, per il Commercio, segna il 47% delle imprese cessate ».
Rispetto al III trimestre 2014, aumentano anche le iscrizioni delle imprese femminili (+ 8,4%); al contrario, diminuiscono quelle delle giovanili e straniere dell’11-12% circa.
Il rafforzamento, almeno numerico, del tessuto produttivo messinese è confermato, inoltre, dal saldo ampiamente positivo tra aperture e chiusure di unità locali: le prime sono state il 42% in più delle seconde. Un risultato per giunta ampiamente migliore di quello nazionale, dove le unità locali aperte sono più numerose del 31% di quelle chiuse. E Messina mostra anche una modesta capacità di attrarre attività produttive da altri territori, almeno in termini di unità locali. Infatti, il 29,5% delle unità locali aperte nel terzo trimestre 2015 è di imprese con sede non nella provincia e il 16% è di imprese di altre regioni.
Infine, l’andamento dell’occupazione risulta fortemente correlato alla dimensione aziendale. Mentre le micro imprese subiscono una significativa contrazione (-2,7%), le piccole beneficiano di un aumento del 3,9%, le medie del 2,6% e le grandi realizzano un aumento occupazionale dell’8,4%.