MESSINA – Con l’arrivo del mese di giugno e la tregua del meteo, dopo un maggio turbolento, l’estate sembra ormai alle porte anche a Messina. E in previsione della grande mole di messinesi che si riverserà sulle spiagge della città, c’è chi si pone il problema della pulizia, in un momento storico in cui si combatte quotidianamente contro chi sporca le strade, le aiuole e qualsiasi zona possibile.
Irene Giambò, messinese che vive all’estero e gira il mondo ormai da vent’anni, lavorando nel campo delle campagne comunicative a favore della sostenibilità e della salvaguardia ambientale, ha deciso di iniziare una vera e propria battaglia di civiltà contro le cicche di sigaretta abbandonate sulla sabbia. E lo fa proponendo sul proprio profilo Instagram le istruzioni per costruire un posacenere con i tetrapak. Ma non è finita, perché ai volontari che si adopereranno per raccogliere le cicche abbandonate, in cambio offrirà gratis lezioni di inglese. E non è poco, visto che insegna da anni all’estero.
“Non potrò tornare in estate a Messina – racconta Irene – ma da tempo penso a come aiutare a distanza. Il messaggio che vorrei lanciare è di non buttare le cicche in spiaggia, a mare o per strada. Molti pensano che sia carta biodegradabile ma non è così. Pensate a un bambino che fa un castello di sabbia e nel mezzo ci trova decine di cicche: è uno schifo! E quindi bisogna far capire che si può trovare un altro modo, se non si trovano cestini. Sul mio profilo ho lasciato le istruzioni per trasformare un tetrapak in un posacenere portatile. Può essere poi svuotato o gettato”.
Irene chiarisce un passaggio fondamentale: “Si potrebbe dire che così si spreca un cartone da riciclare, ma il tetrapak è di per sé uno dei materiali più complicati da riciclare perché composto da tre strati di carta, alluminio e plastica difficili da separare”. La sua, però, vuole essere una vera chiamata alle armi: “Mi sarebbe piaciuto agire insieme al Comune, ma dopo primi contatti non ci siamo più sentiti. La mia è un’azione indipendente, vorrei solo coinvolgere chi ha a cuore la città. Sarebbe fondamentale che appoggiassero iniziative simili le associazioni come PuliAmo Messina con cui sono già entrata in contatto, ma soprattutto i bar, i lidi, tutti gli studenti e i più giovani che vogliono partecipare da volontari, o gli artisti della città, che sono tanti. A chi sensibilizzerà i bagnanti, raccogliendo le cicche o fornendo i portacenere-tetrapak, offro in cambio una lezione d’inglese gratis”. Basterà mettersi in contatto con lei e collaborare in maniera organica, semplicemente scrivendo al profilo Instram “buttrflyfestivals” (Qui il link: https://instagram.com/buttrflyfestivals?igshid=MzNlNGNkZWQ4Mg==)
“Chiunque volesse può contattarmi – conclude Irene -. Questa è un’idea che nasce nel 2016, mentre ero a un festival in Croazia con un team inglese. Ho visto tantissimi mozziconi in una spiaggia e ho pensato a quanto brutto e sbagliato fosse. Nell’estate del 2017 ne ho distribuiti centinaia in diversi festival a cui ho partecipato. Nel 2018 ho lanciato questa stessa campagna a Boomtown e ha funzionato, e l’anno dopo ho fatto lo stesso a Leeds e Reading, collaborando con gli organizzatori di Festival Republic ed eventi simili. Per questo sono sicura che possa funzionare e chiedo ai messinesi di rispettare la propria città. Fatelo, taggatemi e rilanciamo il più possibile foto e video per far partecipare tutti”. Non resta che partecipare, contattando Irene e seguendo le istruzioni sui social.