cronaca

Tifoso morto allo stadio, dovrà pagare anche il Ministero

MESSINA – Anche il Ministero dell’Interno è chiamato a risarcire la famiglia di Tonino Currò, il giovane tifoso messinese morto allo stadio nel 2001. Lo ha stabilito la Corte d’Appello che, confermando il verdetto di primo grado che chiamava in causa Comune di Messina e Lega Calcio, riconosce la responsabilità contestuale del Ministero.

“Affermare che in occasione di una gara calcistica, 2001 il cui clima di tensione e ostilità fra le contrapposte tifoserie era stato ampiamente preannunciato, la morte di uno spettatore costituisca un fatto quasi inevitabile, un caso fortuito, non può essere condiviso in un ordinamento in cui la persona e la sua tutela costituiscono valori supremi su cui si fonda la Costituzione italiana e che appresta le dovute misure preventive e repressive delle condotte di detenzione di armi o materiale esplodente (vedi fra le altre l’art. 5 l. 152/1975) che possono mettere a rischio quella tutela.”

“Le parole dei magistrati delle Corte d’Appello peloritana- commenta l’avvocato Giuseppe Laface che assiste i Currò– laddove riaffermano la centralità della tutela della persona quale valore fondante della nostra Costituzione e dell’obbligo giuridico di tutelarla, costituiscono l’esaltazione del grado di civiltà giuridica e dei principi che connotano la nostra Carta Costituzionale e rendono onore a chi la legge fa si che sia rispettata. In questo caso, i magistrati, ma permettetemi, anche gli avvocati alla cui categoria mi onoro di appartenere. Ho sostenuto con forza sin dal primo grado di giudizio, che lo Stato in primo luogo aveva il precipuo dovere di impedire ad ogni costo che l’evento infausto accadesse ed  invece, proprio in conseguenza di una serie di sottovalutazioni, negligenze ed omissioni, ciò che ci si era prefissi di impedire ed evitare, è accaduto e la vita di un giovane è stata stroncata”.

Tonino aveva 18 anni, era andato allo stadio insieme ai ragazzi della curva per tifare per il suo Fc Peloro, in gara contro il Catania. Doveva essere una giornata di festa, invece una bomba carta gli stronca la vita. Era il 17 giugno 2001, sono passati 21 anni ma né i tifosi né la famiglia lo hanno mai dimenticato.