Il Tindari festival prosegue la carrellata di eventi artistici con le produzioni della fondazione Taormina Arte. Stasera, domenica 8 agosto, sarà in scena Fuori di chiave, un racconto onirico nella poetica di Pirandello, narrato in modo originale con uno stile innovativo che raggruppa parole, musica e immagini. La rappresentazione inizierà con un preludio orchestrale che evoca il concetto disarmonico della vita, tra note dissonanti un susseguirsi di personaggi da Saru Argentu, al professore Fileno e al contabile Belluca. Tutti inclusi gli altri che si manifestano nel proseguo dello spettacolo, si ribelleranno per evitare di subire l’analisi delle loro peculiarità caratteriali.
Martedì 10 agosto, Gabriele Lavia regalerà una lettura delle favole di Oscar Wilde. Al teatro antico di Tindari, gli spettatori si lasceranno inebriare da storie fantastiche tratte dal Principe Felice e dal Razzo eccezionale. Favole che lo scrittore irlandese scrisse per i figli Cyril e Vyvyan, racconti malinconici popolati da principi ingenui, giganti timorosi, fattucchiere attraenti, razzi vanitosi, con l’intento di divertire e allo stesso tempo educare i bambini verso una vita lieta. Gabriele Lavia si confronta per la prima volta nella sua lunga carriera con le favole di Oscar Wilde, ricercando nei testi il pretesto per consentire agli spettatori di sognare con storie fantastiche che alludono alle contraddizioni di una moralità che condiziona pesantemente lo spirito.
Sabato, 14 agosto, Elio Crifò in scena con il monologo Gli Imperi della mente, farà un’analisi collettiva, una sorta di seduta psicoanalitica della nostra epoca, un tuffo nel malessere dell’uomo contemporaneo per cercare alternative al buio di anima e cervello. Lo spettacolo, in un susseguirsi frenetico di ragionamenti, battute, polemiche e riflessioni filosofiche condurrà il pubblico attraverso il baratro “a riveder le stelle”.