168 multe dal 24 febbraio al 3 marzo, 441 dal 3 marzo all’11 marzo, per un totale di 609 in 15 giorni (404 in fase di sbarco e 205 in fase di imbarco). Sono i due report sulle violazioni registrate per i conducenti dei tir che hanno deciso di utilizzare la rada San Francesco, e non il porto di Tremestieri, pur in assenza di deroghe. Entrambi sono stati inviati dal comandante della Polizia municipale, Calogero Ferlisi, all’Autorità Portuale e alla Capitaneria di Porto, per le “valutazioni di competenza e le incombenze previste dalle vigenti normative”, ricordando che gli “armatori privati con le proprie navi ed in ossequio alla concessione demaniale della rada San Francesco hanno l’obbligo di traghettare mezzi leggeri e non pesanti. Circostanza quest’ultima che, come già evidenziato da questo Comando, è causa di decadenza della concessione ai sensi dell’art. 47 del Codice della Navigazione, laddove si rileva un mutamento sostanziale non autorizzato dello scopo per il quale è stato rilasciato l’atto concessorio”.
Ora il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, risponde manifestando “gratitudine per la consueta attività di tutela della sicurezza stradale e pedonale che conduce quotidianamente, con l’ausilio del suo personale, su tutto il territorio comunale interessato dal passaggio dei mezzi pesanti che imbarcano e sbarcano dagli scali portuali cittadini”.
De Simone chiarisce che le attività “non strettamente portuali non rivestono un ruolo di centralità nella mission istituzionale che la legge 84/1994 assegna all’Ente” ma che l’Autorità Portuale si è comunque sempre interessata ad attività che “possano essere connesse e riconducibili in qualche modo alla modalità di gestione dei traffici portuali e delle aree demaniali marittime appartenenti al proprio compendio a ciò destinate”.
Dopo la premessa, viene al dunque. “Qualsivoglia iniziativa che l’Autorità Portuale può intraprendere nei confronti dell’attuale società concessionaria della Rada San Francesco deve derivare, per forza di cose, da una accertata ed oggettiva inadempienza degli obblighi contrattuali che scaturiscono dalla sottoscrizione dell'atto di concessione attualmente vigente”.
L’Autorità Portuale inoltrerà a Caronte e Tourist il report delle sanzioni elevate dalla Polizia municipale nel periodo compreso tra il 24 febbraio e il 3 marzo “al fine di acquisire i dovuti chiarimenti in ordine a quanto accaduto”.
L'articolo 47 comma 1/C e comma 3 del Codice della Navigazione, quelli relativi alla decadenza della concessione, prevedono una serie di passaggi per arrivare, dopo aver preso atto della posizione della società, alla revoca della concessione stessa. L'Authority, quindi, prendendo atto della nota di Ferlisi ha deciso di rivolgersi direttamente alla Caronte e Tourist per verificare o meno la sussistenza di questi presupposti. La palla passa quindi alla società che dovrà rispondere ufficialmente.
De Simone termina con l'auspicio che la Polizia municipale e l'amministrazione comunale riescano ad intensificare i controlli per scongiurare il ripetersi dell'elevato numero di violazioni. Anche la giunta, quindi, deve metterci del suo. “Sono certo, comunque – conclude De Simone rivolgendosi a Ferlisi -, che la sua manifestata intenzione di dare maggiore impulso alla vigilanza dinamica dei siti interessati dalla problematica con l’impiego di proprio personale anche in fascia serale e notturna, insieme all’installazione da parte del Dipartimento Mobilità Urbana di apparecchiature elettroniche per il rilevamento automatico delle violazioni, sarà certamente una misura utile per scongiurare definitivamente il verificarsi di nuove violazioni all'Ordinanza numero 488/2013”.