La più giovane abilitata al T.F.A. in “Storia dell’Arte” è Martina Caragliano, 26 anni, che ha ottenuto il titolo presso l’Università di Messina. Dopo aver conseguito la laurea triennale in “Operatore dei Beni Culturali” (indirizzo storico-artistico) presso l’ex Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo peloritano e la magistrale in “Storia dell’Arte” presso l’Università degli Studi di Firenze, la giovane dottoressa è tornata nella sua città ed è l’unica ad aver ottenuto l’abilitazione nella classe A061.
Una carriera che parte da un Corso di Laurea frequentato presso l’Università di Messina. «Nel mio percorso alla triennale mi sono trovata molto bene – racconta la giovane dottoressa –. Il corso in “Operatore dei Beni Culturali” era a numero chiuso, quindi noi studenti siamo stati molto seguiti dai docenti, tutti molto preparati. Quello scelto da me è sicuramente un campo molto difficile, ma i professori, all’Università di Messina, sono tutti molto bravi. Poi sono andata a Firenze e i docenti dell’Ateneo peloritano hanno continuato a seguirmi. Lì ho conseguito la laurea magistrale in “Storia dell’Arte”, dopodiché ho fatto uno stage a Roma, presso il Ministero degli Affari Esteri».
Quindi, la decisione di tornare a Messina: «Il TFA c’era in tutte le università, ma ho pensato che, se potevo tornare per un periodo nella mia città e provare a conseguire l’abilitazione a Messina, sarebbe stato giusto farlo qui».
Chiaramente, il periodo non è facile, ma la dott.ssa Caragliano non si lascia scoraggiare: «Il titolo, in effetti, non può essere sfruttato prima del 2014, quando si apriranno le graduatorie. Nel frattempo, però, proverò altri concorsi. E poi ammetto di ritenermi fortunata, perché a 26 anni, così giovane, ho già ottenuto l’abilitazione».
Cosa dire allora ai ragazzi che vogliano intraprendere oggi un percorso universitario? «I tempi sono difficili, ma con la passione, l’impegno e la determinazione i risultati arriveranno. D’altra parte io stessa ne sono la dimostrazione, visto che già a quest’età un po’ di soddisfazioni le ho avute. Il merito dev’essere premiato e bisogna sempre coltivare la propria strada».