In aula sono un centinaio, ci sono quasi tutti. C'è anche qualche dipendente non precario, per solidarietà. Sui volti dei precari del Comune di Milazzo si legge rassegnazione, sono tutti tra i 50 e i 60 anni. Ma i loro ultimi trent'anni li hanno passati tra proteste e sit-in davanti la Regione. Adesso non hanno più la forza, non hanno più l'energia per protestare ancora.
I sindacati si cimentano nel linguaggio del politichese, si confrontano sull'interpretazione della norma, tra comma 1 e comma 2. Non ci capiscono molto neanche i consiglieri comunali. Cosa succederà il 31 dicembre non è dato saperlo e in questo clima di incertezza in molti si chiedono cosa ne sarà del loro futuro, visto che il presente gli è stato sottratto, un pezzo alla volta, una proroga alla volta. Tra danni erariali e sentenze della Corte dei Conti si sa solo che il diritto di questi lavoratori – tra i 900 e i 1000 euro al mese – è stato seppellito e dissotterrato più volte e senza tante cerimonie. A relazionare, oltre la Cisl, la Cigl, il Csa c'è anche l'Asael con l'esperto maximo, il dottor Gaetano Aiello che in esclusiva ci ha concesso questa dichiarazione, volta a chiarire alcuni passaggi sulla delicata questione dei precari di Milazzo:
"A mio avviso la questione specifica del Comune di Milazzo, che riguarda tanti Comuni siciliani in dissesto finanziario, necessita di due tipologie di interventi legislativi. Il primo di carattere immediato, è quello che consenta di differire al 31 dicembre 2019 la scadenza dei contratti a termine del 31 dicembre 2018 nei Comuni siciliani in dissesto finanziario. In questo caso occorre un intervento del Legislatore nazionale che intervenga sul differimento delll'art 1 comma 686 della Legge 27 dicembre 2017 n 205 che autorizza la Regione Siciliana ad assumere integralmente gli oneri finanziari per la proroga dei contratti a termine alle stesse condizioni dell'anno precedente ovviamente per l'anno 2019 nei Comuni in dissesto finanziario. Il secondo intervento di carattere organico, sistemico, strutturale e definitivo dovrebbe necessariamente intervenire sulla legislazione regionale vigente in materia di contratti a termine di cui all'art 30 della Legge Regionale 28 gennaio 2014 n 5, dell'art 27 della Legge Regionale 17 marzo 2016 n 3, dell'art 3 della Legge Regionale 29 dicembre 2016 n 27 e dell'art 26 della Legge Regionale 8 maggio 2018 n 8. Occorre intervenire su tutte le criticità di questa legislazione in materia di elenco regionale, di fondo straordinario e di copertura finanziaria a regime di tale fondo per 20 anni, sull' utilizzo dei risparmi di spesa per le cessazioni da parte degli Enti Locali siciliani e soprattutto sul trasferimento ordinario annuale agli Enti Locali, a valere sul Fondo per le Autonomie locali che avrebbe sicuramente un incremento sostanziale di risorse disponibili per la copertura finanziaria a regime dei processi di stabilizzazione dei rapporti di lavoro flessibili. Tralaltro l' introduzione di un ruolo unico regionale ad esaurimento potrebbe aiutare tantissimo i Comuni siciliani in dissesto finanziario, obbligati a rideterminare le dotazioni organiche secondo l'art 263 del Tuel e secondo le disposizioni ministeriali del Decreto del 10 aprile 2017. Infine, penso che è arrivato il momento, per il Legislatore regionale, di cambiare strada sul fenomeno del precariato pubblico siciliano, perseguendo quindi l'approccio Legislativo organico strutturale sistemico e definitivo."
Il gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia ha presentato i suoi emendamenti sul tema e ha fatto sapere che sta procedendo a rilasciare un ddl tecnico che potrebbe risolvere la questione per il futuro una volta per tutte.