La chiusura di Piazza Ngonia Tono al traffico veicolare è stata una scelta azzardata per il Comune di Milazzo. Infatti nei giorni scorsi è stato notificato un ricorso presentato da un imprenditore che opera nella zona, il quale si ritiene penalizzato per il calo del fatturato e l’impossibilità di mantenere la forza lavoro (ben 12 unità) a causa del provvedimento viario. Il risarcimento richiesto supera i due milioni di euro.
Il problema è legato non solo all’impossibilità di accedere quotidianamente al bar, ma specialmente all’organizzazione di cerimonie come i matrimoni che con il sole cocente o pioggia scrosciante creerebbe non pochi problemi agli ospiti per raggiungere la sala con anziani e bambini. L’estate scorsa un blitz della polizia municipale avrebbe multato pure la macchina degli sposi rovinando l’entrata in sala.
L’ordinanza del Comune voluta dal Sindaco, prima doveva essere limitata al periodo estivo per fronteggiare il numero enome di mezzi che accedevano alla piazza per godere di uno dei tratti di spiaggia più incantevole di Milazzo. E fino a qui nulla di strano, l'area, turisticamente molto rilevante, viene preservata dalla massiccia presenza di mezzi pesanti. La scelta senza alcun senso è stata quella di prorogare la misura anche per tutto l'anno, anche se poi di fatto sono molte le vetture che entrano e parcheggiano. Inoltre è stato attivato il disco orario di due ore lungo la via Tono e posto un divieto di accesso (tranne ai residenti) delle viuzze interne per evitare disagi ai residenti.
L’imprenditore ha presentato ricorso al Tar quantificando il danno in 2 milioni e 150 mila euro: 2 milioni per il deprezzamento dell’azienda e 150 mila euro per il mancato incasso.
Nel ricorso viene evidenziato come l’area non è neanche di proprietà del Comune di Milazzo (ma del demanio), ente che non non vanta neanche un titolo concessorio. L’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, addirittura, sulla scorta del ricorso a firma dello studio guidato dall’avvocato Ciro Gallo, ha intimato al Comune di Milazzo di rivedere le proprie determinazioni in quanto non avrebbe nessuna titolarità sulla piazza ma la competenza sarebbe del Dipartimento Regionale.