Si torna a parlare di precari al Comune di Milazzo. Soprattutto per la delibera pubblicata qualche giorno fa dal Comune che prevede il nuovo fabbisogno del personale. Inspiegabile la scelta di "stabilizzare" soltanto 30 dei 162 precari con concorso interno. Una macelleria sociale come l'ha definita qualche sindacalista. In realtà sono compatti i sindacati su questo fronte, Milazzo è l'unico comune che adotterà questa politica dei due forni: da un lato "assume" con concorso esterno una ventina di tecnici tra vigili urbani e professionisti vari, dall'altra però condanna ad altri anni di precariato i numerosi lavoratori milazzesi che al Comune sono la maggior parte.
Uno smacco per i numerosi precari milazzesi usati dalla politica in questi trent'anni, se non fosse che si avvicina la campagna elettorale del 2020 e il Sindaco Formica ha già fatto capire di tornare in corsa dopo il video di inizio 2019 sul liet motiv delle "casse risanate". Sicuramente non prenderà consenso tra i precari del comune visto la seconda delibera che in tal senso, li penalizza ulteriormente.
Con i pensionamenti vari, complessivamente saranno banditi una cinquantina di posti (30 riservati al personale precario e 18 dal potenziale personale esterno, sempre tramite concorso). Il numero dei dipendenti comunali è proporzionato a quello dei residenti ma con l’attuale situazione di default che abbassa la percentuale di dipendenti. Superata questa fase il numero aumenterà. Tra le figure richieste: vigili urbani, tecnici, contabili, assistenti sociali e operai le figure professionali.
Ciò di cui però ha veramente bisogno il Comune di Milazzo però, sono i dirigenti, ad oggi sono solo due, spesso con un carico di lavoro ingestibile. La delibera dovrebbe intervenire anche su questo importante aspetto, soprattutto per quanto concerne la ragioneria generale.