Nuova rete ospedaliera, l’Assessore Grasso: “Potenziato ospedale a Sant’Agata”

“Il presidio ospedaliero di Sant'Agata di Militello non sarà depotenziato, anzi aumenterà l'offerta di servizi e specialità anche con l'attivazione di nuovi posti letto”. Lo assicura con soddisfazione l’assessore alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica, Bernadette Grasso, dopo avere avuto l’impegno dell’assessore alla salute Ruggero Razza.

Nella bozza della nuova rete ospedaliera non si tratta solo della salvaguardia dei presidi di Milazzo e Barcellona ma anche di Sant'Agata di Militello e Mistretta. Una rimodulazione più volte paventata dalla vecchia rete ospedaliera e dal Dm 70.

“L’assessore alla salute – prosegue Grasso – ha assicurato anche l’istituzione di un reparto di sub intensiva post-operatoria, nonchè la conferma dell'unità complessa di cardiologia più utic, che il governo precedente aveva messo a rischio di sopravvivenza. Inoltre, è confermata dal nuovo piano ospedaliero regionale, in corso di approvazione, la nuova istituzione di un reparto di neuroriabilitazione e potenziamento dell'ospedale di Mistretta”.

L'Assessore e deputato regionale Bernardette Grasso – Forza Italia – si è fatta portavoce delle istanze e delle preoccupazioni del territorio nebroideo rappresentate da operatori sanitari e da amministratori dei singoli presidi ospedalieri. L’assessore Razza ha ampiamente assicurato il proprio impegno, già trasmesso nel nuovo programma di ospedalità, ad assicurare una adeguata ed equilibrata organizzazione sanitaria ospedaliera alle necessità del territorio.

“Oggi, dopo anni di battaglie e lotte, – aggiunge l’assessore Grasso – rivendico il mio impegno in commissione sanità, per far assurgere l'ospedale di Sant'Agata di Militello come presidio di base che rimette in piedi la possibilità di riorientare il tutto verso una più qualificata, efficiente ed equa organizzazione ospedaliera nel territorio di riferimento, in grado di assicurare a tutti i cittadini un'erogazione ottimale dei livelli di assistenza garantiti dalla legge. Un sostanziale successo visto che il territorio nebroideo sconta scelte politiche e pianificazioni sanitarie passate che avevano comportato un depontenziamento delle strutture ospedaliere”.