Montagne di rifiuti di plastica spiaggiati al Tono di Milazzo. Da dove arrivano? In gran parte sono detriti portati dalla corrente che prende la plastica sfociata dai torrenti – ingrossati dalle piogge dei temporali – e li trascina fino a quando non incontrano una darsena o una baia. La prima, seguendo le correnti ingrossate dai venti da nord, è appunto, la baia del Tono, la cosiddetta "N'Gonia", chiamata così proprio perché costituisce un angolo cieco.
Il viaggio della plastica inizia quindi in montagna, nella Valle del Mela, tra il torrente Longano e del Mela, per gran parte dell'anno asciutti. Questi divengono depositi per discariche abusive: plastica, calcestruzzi, legname, ferraglia ma anche amianto e lastre di eternit.
Arrivano le piogge torrenziali e i torrenti divengono improvvisamente fiumi, trascinando con sè tutti i detriti che trovano sul loro passaggio. Questi, arrivano a mare in breve tempo e la corrente li rideposita sulle spiagge, in particolare nelle "sacche" naturali come baie e promontori.
Da decenni i torrenti e gli alvei fluviali non vengono puliti e bonificati. Oggi, Milazzo scopre uno spettacolo terribile: tonnellate di plastica depositate sulla bellissima spiaggia del Tono, insieme a carcasse di animali, topi e tartarughe, scheletri di vitelli e vacche annegate.
Una situazione divenuta insostenibile. Nel frattempo in finanziaria regionale sono state destinate delle somme – 6,5 milioni di euro – proprio per la pulizia dei torrenti che versano in uno stato pietoso.