La verità è che questa situazione di limbo conviene a tutti, politici e non, amministrazione e consiglieri, deputati e partiti. Conviene a tutti questo vivacchiare, tranne a Messina ed ai messinesi.
Sto parlando della situazione, ormai intollerabile, dei bilanci e del silenzio inaccettabile da parte di chi dovrebbe e potrebbe fare qualcosa.
La verità è che in questo momento fa comodo a tutti fare i Ponzio Pilato, ognuno in quota parte, ignorando invece che il silenzio e il tirare a campare ci farà tirare le cuoia. Ha ragione la presidente del consiglio comunale Emilia Barrile a ricordare al vicesindaco Signorino i due ritardi: previsionale 2015 e Piano di riequilibrio. Ha ragione ma la sua nota, l’ennesima, non cambierà le cose. Attendiamo la lettera di replica con la quale un piccato vicesindaco rimbalzerà ancora una volta le responsabilità e troverà fuori luogo e immotivate contestazioni e critiche.
La verità è che l’orologio di Palazzo Zanca è in ritardo di 1 anno.
L’ultimo strumento contabile approvato è il consuntivo 2014, l’ultima redazione del Piano di riequilibrio è del 28 febbraio 2015. E’ trascorso un anno e non si è mossa una foglia. Il Ministero ha chiesto all’amministrazione ulteriori chiarimenti e integrazioni ad ottobre. Sono trascorsi 4 mesi e la giunta non ha prodotto un solo atto. Abbiamo superato metà mandato senza che si sia fatto un solo passo avanti decisivo per l’approvazione (o la bocciatura) del Pluriennale.
Navighiamo in un limbo che consentirà a quest’amministrazione (che non ha avuto il coraggio di fare quello che aveva annunciato in campagna elettorale, cioè la dichiarazione di dissesto) di tirare a campare e lasciare a chi verrà dopo un ordigno nucleare ingestibile. Quest’amministrazione con il silenzio ed i ritardi sta dissimulando la gravità e drammaticità del dissesto e lo sta allontanando nel tempo (esattamente gli stessi comportamenti che i magistrati hanno contestato a quellicheceranoprima).
Siamo senza previsionale 2015 ma non interviene nessuno. Palazzo Zanca è alla paralisi ma sembra non importare a nessuno. Silenzio della Corte dei Conti, del Ministero dell’Interno, dell’assessore regionale agli Enti locali, della deputazione tutta che pure interviene ad ogni piè sospinto, dei partiti. Silenzio persino dal commissario ad acta Lauricella che dopo aver dato 10 giorni di tempo per la presentazione del bilancio si è limitato ad inviare una mail di risposta al vicesindaco Signorino che ha deciso di “autosospendere” l’ultimatum. Insomma, come se i conti di un Comune di 250 mila abitanti fossero una questione per pochi intimi ed uno scambio di mail tra assessori e commissari. La terza città dell’isola è in gestione provvisoria da due mesi, è attaccata al tubo dell’ossigeno al Ministero da 3 anni e nessuno muove un dito. Al massimo si limitano a mettere le toppe…..
Senza soldi non si va da nessuna parte. E mentre stiamo affogando il sindaco che fa? Si presenta in Consiglio e tiene un discorso di mezz’ora sul Patto di amicizia con Assisi. Prima dell’amicizia con Assisi quest’amministrazione dovrebbe dimostrare amore per Messina. E l’assessore al bilancio Signorino che fa? Tranquillizza tutti: “stiamo lavorando al previsionale 2016”. D’accordo che siamo un popolo di ignoranti al cospetto di esperti e professori, però due conti della massaia ce li sappiamo fare. Prima di pensare a come spendere i soldi del 2016 dovresti sapere quanto hai speso nel 2015 e prima ancora di quel consuntivo dovresti aver detto quanto pensavi di spendere nel 2015. Se no fai fantaeconomia. Dire che si sta pensando al previsionale 2016 è come dire che si è già trovato il nome da dare alle navi della flotta comunale.
Ma in questa situazione disastrosa perché il Ministero tace? E la Corte dei conti? E la deputazione? I partiti?I consiglieri? Crocetta e l’assessore Lanteri?
Si potrebbe pensare che chi tace acconsente. Ed infatti è così.
Acconsentono tutti. 1)il Ministero perché ha capito che passerà un altro anno di tira e molla e agonizzeremo lentamente, 2)La Corte dei conti interverrà solo alla fine quando sarà indispensabile fare quello che finora nessuno ha voluto fare 3)la deputazione e i partiti hanno ancora bisogno di tempo per preparare il dopo Accorinti 4)l’amministrazione perché più tempo passa più resta in sella senza risolvere il problema e senza essere sfiduciata 5)i consiglieri così restano in carica più tempo possibile (molti sanno che non saranno rieletti) 6)la Regione perché se non lo chiedono i deputati ed i partiti non si muoverà.
La storia della mensa è uno specchietto per le allodole, così come gli annunci di un pluriennale entro marzo. Ma non possiamo dirlo. Non dobbiamo dirlo.
Dobbiamo restare tutti sott’acqua perché così si vivacchia il più a lungo possibile.
I Richelieu dei Palazzi riusciranno nell’impossibile.
Poi magari leggi che in 4 anni Messina ha perso 5 mila messinesi. Non è che li abbiamo persi: vivono altrove. Dove la politica non è quella dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia.
Rosaria Brancato