MESSINA – La situazione in Europa è critica. La Russia ha invaso l’Ucraina e sconvolto la quotidianità a cui eravamo abituati. Il mondo occidentale si sta muovendo con delle sanzioni contro la Russia e non manca la solidarietà verso gli ucraini, anche a Messina e in provincia.
Il mondo dello sport non è da meno: sanzioni alle federazioni russe e cancellazioni di eventi che si sarebbero dovuti ospitare sul loro territorio. Pensiamo ad esempio alla finale di Champions League di calcio, il Gran Premio di Formula 1 di Sochi o il mondiale di pallavolo.
Fanno la loro parte anche gli sportivi ucraini, i fratelli pugili Klitschko sono pronti a combattere sul campo, la tennista Svitolina ha deciso di sostenere la sua nazione donando i montepremi. Ma tra i tanti c’è anche Yaroslav Zhmudenko l’atleta della Top Spin Messina di tennistavolo che al momento si trova in Ucraina.
La situazione di Yaroslav Zhmudenko, pongista della Top Spin Messina, è critica. L’atleta si trova nel centro dell’Ucraina, nella città di Uman, con la moglie e i tre figli. Già più volte la famiglia si è rintanata nei bunker al suono delle sirene antiaeree. Questo è quanto ha fatto sapere la federazione italiana tennis tavolo.
Zhmudenko è bloccato in patria perché vige il divieto per i cittadini maschi di lasciare l’Ucraina, visto che il Governo locale ha invitato la popolazione maschile a imbracciare le armi per difendere il Paese. Il giocatore è in contatto costante con il club, che gli ha offerto assistenza qualora si apra la possibilità di raggiungere l’Italia.
Alla fine dello scorso anno Yaroslav Zhmudenko scherzava con Marco Rech Daldosso alla palestra di Villa Dante. La Top Spin Messina chiudeva il 2021 giocando contro Norbello con l’ucraino impiegato in campo. Nel fare gli auguri ai messinesi, provando a spiccicare qualche parola in italiano, sorrideva e prometteva grandi vittorie nel 2022, ma mai si sarebbe immaginato lo scenario attuale.
Il pongista Zhmudenko era ancora a Messina a fine gennaio e ha preso parte al doppio impegno in Serie A1 contro Prato e Reggio Emilia. Dopo, approfittando della pausa in calendario, era tornato in patria dalla sua famiglia e al momento lì è rimasto.