Minacce al procuratore capo di Paola, fondamentale centro del Cosentino – Pierpaolo Bruni, uno dei magistrati più attivi del Paese nel contrasto alle ‘ndrine e alle logge massoniche “deviate”.
Un detenuto – recluso proprio nel carcere di Paola – è stato intercettato a colloquio con la moglie manifestando forme di risentimento nei confronti dell’alto magistrato. A confermarlo ci sono un audio e delle immagini che non lascerebbero dubbi all’intenzione di “ostacolare” il procuratore capo paolano. Parole, ma anche gesti, appartenenti – da quanto si è appreso – ad un linguaggio non verbale estremamente chiaro, scambiato tra il detenuto e la moglie, che evidenzierebbero la volontà di mettere in atto ritorsioni nei confronti di Bruni.
Il recluso i cui dialoghi con la consorte sono stati captati deve scontare sei anni di carcere perché condannato in seguito a una precedente indagine della Dda di Catanzaro, Direzione distrettuale antimafia della quale Pierpaolo Bruni è stato una “punta di diamante”, occupandosi in particolare del clan Arena e delle altre cosche della provincia di Crotone. Il detenuto in questione è inoltre coinvolto nel processo “Tonno Rosso”, che qualche giorni fa, ha fatto registrare tre condanne e un rinvio a giudizio.