S. TERESA – Sono trascorsi più di sette anni dal primo atto di indirizzo approvato dalla Giunta, che dava il via ufficialmente alla progettazione degli interventi di “mitigazione del rischio idraulico della fiumara d’Agrò a difesa del centro abitato”. Quattro anni, invece, sono passati dall’ammissione a finanziamento da parte della Regione, per un importo di 3,5 milioni di euro. Infine, siamo a più di un anno dall’assegnazione dell’appalto dei lavori. Nel frattempo si sono registrati tanti incarichi professionali, attese per autorizzazioni varie, rimpalli di incartamenti tra gli uffici: in sostanza, le solite pastoie burocratiche che rallentano tutto. Fatto sta che i lavori per mettere in sicurezza il torrente, corso d’acqua che scorre tra S. Teresa e S. Alessio, ad oggi non sono ancora iniziati.
Nonostante l’opera ricada in ambito Pai classificato con codice dissesto R4 rischio elevato e “che pertanto – sottolinea l’Amministrazione comunale di S. Teresa – l’esecuzione dell’opera si assume essere oltre che di pubblica utilità, anche di estrema urgenza”.
Nel marzo dello scorso anno i lavori di messa in sicurezza del Torrente Agrò sono stati finalmente aggiudicati. “Si tratta di un obiettivo considerato strategico per la comunità di S. Teresa – aveva spiegato nell’occasione il sindaco Danilo Lo Giudice – che consentirà, una volta ultimato, di fruire totalmente l’area che ricade sul demanio fluviale”. Il sindaco aveva anche annunciato che “nei prossimi giorni” sarebbe stato stipulato il contratto con la ditta aggiudicataria, “poi – aveva concluso – si procederà alla redazione del progetto esecutivo (che dovrà essere pronto entro 45 giorni) e successivamente si potranno avviare i lavori”. Sembrava tutto fatto ma i tempi si sono allungati ancora. Adesso, la speranza di vedere l’avvio delle opere si è riaccesa. Qualche giorno fa, infatti, a più di un anno dopo dall’assegnazione dei lavori, la Giunta ha approvato il progetto esecutivo dell’opera. Sarà la volta buona?