MESSINA – Il torrente Zafferia fa paura non appena piove. In merito al nostro ultimo articolo sul tema, ci ha scritto Leonardo Santoro, segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia. E ha individuato due problemi per il torrrente: uno legato agli effetti degli incendi e l’altro strutturale a causa dell’occupazione della strada comunale. Di conseguenza, del vecchio alveo rimane “meno della metà”.
Così si è espresso: “In riferimento all’articolo Torrente Zafferia: dopo l’incendio a San Filippo si è aggravato l’allarme idrogeologico, appare utile segnalare la mia direttiva emanata a agosto (in allegato, n.d.r.), inviata a tutti i Comuni. Una direttiva riguardante esattamente i rischi che oggi si stanno manifestando, in particolare negli areali attraversati da incendi”.
Continua Santoro: “Nella fattispecie, poi, del torrente Zafferia, oltre a tale problematica, appare utile comunicarvi che questa Autorità ha segnalato formalmente le relative criticità all’ente locale, con particolare riferimento al fatto che gran parte del sedime fluviale è oggi occupato da una strada comunale. L’alveo è pertanto ridotto a meno della metà della sua dimensione originaria“.