Politica

Tortorella & C.: pronti ad avviare il dopo-Regionali. Obiettivo, il Comune?

REGGIO CALABRIA – Il Laboratorio politico Patto civico e non solo: un folto gruppo di persone s’è ritrovato, sabato pomeriggio, al Salone parrocchiale del Crocifisso, nel cuore di Reggio Calabria, per il post-Regionali.

“Fase 2”

Non è un modo di dire: simpatizzanti e candidati grosso modo tutti riconducibili alla coalizione che ha avuto in Luigi de Magistris il candidato alla Presidenza della Giunta regionale, spiritualmente almeno, sono pronti per una “fase 2”. Sarà quella che lo stesso ex sindaco di Napoli ha individuato nella costituzione di un nuovo soggetto politico nazionale? Forse. Certamente ci sono pure snodi locali che hanno bisogno di una gestazione lenta: potrebbe esserci anche un tentativo, ben più graduale rispetto a quello che vide Maria Laura Tortorella candidata alla sindacatura a fine 2020, di scalare Palazzo San Giorgio. A rigore, per le Comunali si dovrebbe rivotare solo nel 2025; ma “fronda” politica e altri elementi lasciano ipotizzare pure altri scenari (più o meno attendibili che siano).

Ancora è presto, per dirlo.
Di sicuro, in un placido sabato pomeriggio erano della partita, a confrontarsi, un sindaco in carica (Sandro Repaci, primo cittadino di Campo Calabro che ha raccolto 2.128 preferenze personali quale candidato di de Magistris Presidente) ed ex consiglieri comunali reggini (Salvatore Silivestro, Paola Serranò), oltre che sindacalisti, animatori di note associazioni, movimentisti.

Successo o flop?

Maria Laura Tortorella

La performance elettorale di Luigi de Magistris & C., riflette Maria Laura Tortorella, è sicuramente un successo, non un flop. «Certo non s’è centrato quell’obiettivo del 20% almeno che sembrava alla nostra portata – è stata la riflessione –, stavolta c’è stata una coalizione alternativa a centrosinistra e centrodestra, e s’è visto anche coi numeri, non solo “sulla carta”. In un territorio come il nostro, un risultato simile da parte di uno schieramento che affrontava la prova delle Regionali per la prima volta è un importante germe di speranza. Nonostante questo, abbiamo avuto un astensionismo del tutto assimilabile a quello registratosi nei turni elettorali precedenti, come pure oltre 30mila sono state le schede bianche. Spesso, tra l’altro, è stata mal esercitata la doppia preferenza di genere: tanti i casi in cui sono stati prescelti un candidato di una lista e una candidata di un’altra lista, cosa non ammessa, col conseguente annullamento della scheda».

La Tortorella snocciola i dati, con tanto di cartonati a riprodurre pure visivamente percentuali e seggi conquistati.
Quali gli elementi peculiari, salienti di questa tornata elettorale? «Sicuramente colpisce che la circoscrizione elettorale Sud, che coincide col territorio metropolitano di Reggio Calabria, abbia tributato a Roberto Occhiuto un successo ancor più ampio rispetto a quello già nettissimo registrato in quella Nord, dove invece la coalizione de Magistris ha superato il 20% dei suffragi, e in quella centrale. E poi – ha aggiunto la Tortorella – questi 130mila voti a favore di de Magistris si sono trasformati in due soli seggi a Palazzo Campanella: è l’ennesima riprova che questa legge elettorale è fatta male e va cambiata».

Disequilibrio geografico

La lista Un’altra Calabria è possibile – guidata da Mimmo Lucano – e poi Calabria resistente e solidale «hanno supportato la candidatura di Luigi de Magistris “dall’esterno”», fa presente tra l’altro Maria Laura Tortorella.

E tuttavia «non può non farci riflettere – evidenzia l’ex aspirante consigliera regionale – la circostanza che nessuno dei due consiglieri della coalizione de Magistris sia stato eletto nella Circoscrizione elettorale Sud, così come dei 7 consiglieri complessivamente eletti nell’altro schieramento che farà opposizione, il centrosinistra, solo Nicola Irto ce l’ha fatta in questa circoscrizione elettorale: poi c’è Amalia Bruni quale miglior perdente tra i candidati Governatore e altri 5 consiglieri, 3 del Pd e 2 di Cinquestelle, nessuno dei quali ha fatto risultato qui».

Recordmen di preferenze? «Inquietanti»

Sviscerando i dati elettorali, la Tortorella arriva poi a qualcuno tra i singoli eletti. Nel Reggino, per esempio, Nicola Irto – per il centrosinistra – e poi Giovanni Arruzzolo e Giuseppe Mattiani, entrambi in Forza Italia per la coalizione di centrodestra, superano nettamente i 10mila suffragi. Ancor più eclatante il successo elettorale dell’assessore uscente all’Agricoltura, Gianluca Gallo, nella circoscrizione Nord.

«Lasciatemi dire che questi dati io li trovo un po’ inquietanti. Chiaramente non sta a me giudicarli, però oggettivamente lo sono: come mai c’è una simile disparità nei suffragi? L’elettore, nel votare, dovrebbe anche valutare quanto è stato fatto in precedenza. Vedere che raccolgono quest’enorme messe di voti alcuni consiglieri che sono arrivati magari al terzo mandato vorrebbe dire che hanno lavorato veramente, ma veramente bene, e che dunque almeno in alcuni settori la Calabria è diventata un’avanguardia, un’eccellenza. Ma siccome poi ci conosciamo bene tutti – rileva Maria Laura Tortorella –, possiamo sicuramente dire che questo gran livello qualitativo nella nostra politica non c’è».

Silivestro, attacco a Falcomatà

Intenso l’intervento dell’ex consigliere comunale di Insieme per la città (e successive gemmazioni) Salvatore Silivestro.

Salvatore Silivestro

«La prima cosa da fare sarebbe prendere quel 40% d’astensionisti e chiedere a ognuno perché non sia andato alle urne. Poi, si parlava delle 21.600 preferenze raccolte da Gianluca Gallo: sappiate che – così Silivestro – è come se l’intera città di Castrovillari, bambini e anziani compresi, fosse andata a votare per Gallo… Peraltro, più di un esponente azzurro nell’immediato dopo-voto ha detto che “Forza Italia riparte dalla Calabria”, scordando d’aggiungere che in una metropoli del calibro di Roma Forza Italia ha ottenuto giusto un consigliere comunale.

Devo dire una cosa anche sul centrosinistra e sul Pd: se si trovano in queste condizioni – sbotta Salvatore Silivestro–, un ruolo determinante l’hanno giocato il primo e il secondo tempo di Giuseppe Falcomatà: non è di questo che dobbiamo parlare oggi, ma è quanto ci dicono le cose».

Ippolito: voti raccolti dai compari

Intervento telefonico per Pino Ippolito, presidente del circolo “Armino” di Palmi e a sua volta candidato nella lista “presidenziale” di Luigi de Magistris.

Affondo verso Amalia Bruni, con pochi sconti. Secondo Ippolito, l’adesione al Gruppo misto dell’ex candidata Governatrice del centrosinistra «significa che ci avevamo visto giusto: quello era uno schieramento farlocco, messo in piedi al solo scopo di mandare in Consiglio regionale vecchi nomi dell’establishment come Mimmo Bevacqua o Nicola Irto che certo non hanno meritato d’essere confermati. Peraltro, la dichiarazione della Bruni d’essere intenzionata a fare un’opposizione “costruttiva” in concreto parla a Roberto Occhiuto, e lascia sgomenti».

Dopodiché, tornando ai recordmen di preferenze, «quando vediamo che sono stati votatissimi ovunque soggetti che in precedenza non hanno mai aperto bocca per farci conoscere il loro pensiero, non possiamo essere così idioti che possano essere frutto di una misteriosa passione politica. Sono decine di compari, disseminati in tutti i paesi, ad aver raccolto quei suffragi. In molti casi, sono stati pure “scambiati” o “comprati”, ma questo deve accertarlo la magistratura… di sicuro, nei fatti, la competizione elettorale è truccata».

Repaci: «Chi ha pensato che potessimo vincere è un cretino»

Non manca un intervento di Sandro Repaci; presenza qualificante, visto che con le oltre 2mila preferenze il primo cittadino di Campo Calabro è stato il candidato della coalizione de Magistris più votato nell’intero collegio Calabria Sud.

«Nicola Irto? Fa pienamente parte di quel sistema di potere che, peraltro, poi l’ha cannibalizzato quando ha provato ad alzare la testa più di tanto». Parole e musica di Sandro Repaci, fra i protagonisti – quantomeno nel recinto della circoscrizione elettorale Sud e delle 6 liste a supporto di Luigi de Magistris – delle ultime Regionali.

da sx: Sandro Repaci e Maria Laura Tortorella

La cosa che spiace molto è però «che la città di Reggio sia rimasta marginale anche per quanto riguarda l’opposizione, e non solo rispetto ai consiglieri eletti nel centrodestra.

Guardiamo alla coalizione de Magistris, la nostra coalizione: intanto, de Magistris Presidente era chiaramente l’unica lista che poteva prendere il quoziente del 4%, bastava distribuire pallottolieri in giro per capirlo – “punge” Repaci –. Era in cima alla colonna delle 6 liste, troppe, a supporto di de Magistris e aveva un equilibrio politico interno tale da consentirle di superare agevolmente il 4%; e del resto dei due sondaggi disponibili uno la dava all’8%, l’altro al 7,5».

Errori di strategia

Di certo, anche ad avviso del sindaco campese un ruolo ce l’ha avuto una legge elettorale sbagliata. «Il centrosinistra ne è rimasto vittima; e non so quanti in buona fede abbiano avallato un disegno chiaramente preordinato a far tornare Nicola Irto a Palazzo Campanella. Voglio dire però – così Sandro Repaci – che pure noi dello schieramento de Magistris conoscevamo la legge elettorale regionale, e “ci siamo cascati”. Io ho rischiato, sottoponendomi all’esame delle urne a 8-9 mesi dalle prossime Comunali a Villa San Giovanni; però mi sono fidato di chi aveva il dovere di prendere delle decisioni. Ma indubbiamente fin da quando ho firmato l’accettazione della candidatura, ho capito che c’era un problema grosso. Che riguardava l’esagerato numero di liste e l’incosistenza elettorale di alcune liste.

Poi la mia prova elettorale è stata molto buona a Campo e anche a Villa San Giovanni, dove sono stato il candidato più votato, al punto che alcuni mi hanno attribuito la responsabilità della crisi al Comune villese… In realtà, quel che mi preoccupa adesso è il futuro: la politica scandisce le nostre vite, le elezioni sono 25-30 giorni di corsa forsennata all’ultimo voto, e per la Calabria non si schiudono gran begli orizzonti. A noi tocca ripartire dai territori: vanno fatte le liste nelle Circoscrizioni e nei Comuni, bisogna avere consiglieri comunali… questo è il lavoro che abbiamo davanti».