Primarie sì, primarie no, primarie come. Tanti i nodi da sciogliere nel centro-sinistra in vista delle amministrative di maggio ma il primo scoglio è senza dubbio quello delle primarie di coalizione, dopo l’appello lanciato dalla direzione del Pd alle altre forze politiche, Udc in testa, ed ai movimenti civici.
Pare che anche la refrattaria Udc si stia convincendo alle primarie d’area e che anche il neonato Dpr (Democratici-progressistti- riformisti) di Picciolo e Greco voglia farci un pensierino. Nell’attesa che i più riottosi sciolgano le riserve il primo appuntamento tra le forze del centro-sinistra che vogliono replicare alle amministrative lo schema che ha fatto vincere Crocetta alla Regione, è fissato per venerdì pomeriggio. L’incontro dovrebbe servire ad “annusarsi” per capire se e come procedere. All’appello del Pd hanno risposto Sel, Psi, Centro Democratico, Il Megafono di Crocetta, il Dpr e l’Udc. Ogni singolo partito manderà alla riunione il segretario o una delegazione che dovrà valutare se è il caso di partecipare alle primarie, e, qualora vi fosse il via libera, con quali regole. Finora sono state molte le diffidenze anche perché nessuno ci sta a fare la vittima sacrificale di turno sotto i tiri delle truppe di Genovese che rischierebbero di determinare il vincitore già giorni prima che si allestiscano i gazebo.
Le primarie di Bersani e quelle per il Parlamento hanno già dato ampio sfoggio della forza di fuoco dell’apparato. Quanto all’Udc e al Dpr è risaputo che non si sono mai appassionati all’argomento primarie. Ma proprio il gruppo Picciolo nei giorni scorsi ha scommesso sull’ex vicesindaco Antonio Saitta, (candidato del Pd al Senato alle Politiche), ipotesi che potrebbe anche avere la benedizione di Crocetta, di parte dell’Udc e Pd. Il nodo da sciogliere è se correre soli alle amministrative o schierare Saitta alle primarie contando sui consensi trasversali. In casa centrista si pensa anche all’ex assessore Carlo Vermiglio. L’Udc per la verità potrebbe avere altri colpi in canna, del resto l’ex Pdl Nino Beninati, transitato coi centristi, contava molto sulla Presidenza della Provincia, ma la mannaia di Crocetta sugli Enti potrebbe portare ad un cambio di linea. Al fianco di D’Alia di recente è arrivato anche Fortunato Romano, ex Mpa, e anche questa potrebbe essere un’ipotesi.
L’alleanza Genovese-D’Alia avrebbe anche provato a far schierare, senza riuscirci, il costituzionalista Michele Ainis, il cui nome a febbraio era tra i più corteggiati dell’Agenda Monti come capolista in Sicilia Orientale. Ci sta pensando, anche se è propenso a declinare, Gaetano Giunta mentre nelle ultime ore ha fatto capolino anche il nome del presidente dell’ordine degli ingegneri Santi Trovato. La rosa si comincia a delineare, a questi nomi, ed a quelli del renziano Francesco Palano Quero e del segretario cittadino del Pd Peppe Grioli, bersaniano, dovrà aggiungersi il candidato scelto da Crocetta. Il governatore non ha ancora sciolto le riserve sui nomi che ha nel taccuino da Aura Notarianni ad Antonio Catalioto passando per Paolo Siracusano. Voci di corridoio danno quest’ultimo in fase di riflessione se decidere di correre comunque da solo. Mancano ancora eventuali altri candidati dei Movimenti e del Centro Democratico. In questo caso le primarie di coalizione sarebbero affollatissime, ma quel che più preoccupa alcuni dei partecipanti è il rischio di “giochini sottobanco” che finirebbero col vanificare il senso stesso delle primarie. Uno dei nodi da sciogliere sono le regole perché nessuno delle forze politiche alleate accetterà mai un Risiko a scatola chiusa.
La bozza di regolamento, con le modifiche a quello adottato a dicembre, è stata partorita in casa Pd, e già questo non entusiasma gli alleati che vogliono vederci chiaro e dire la loro. All’interno dello stesso Partito Democratico inoltre, come emerso dalla direzione di lunedì sera anche attraverso il documento presentato da Liliana Modica ed altri Circoli, sta prendendo forza uno schieramento contrario alle primarie ed i maligni sostengono che ci sia dietro anche lo zampino di Genovese divenuto titubante su questo argomento dopo i messaggi amorosi con D’Alia. Molto più facile, per i due leader, continuare a decidere le candidature senza dover affrontare il “fastidio” delle primarie.
Tutto lascia intendere che la parola definitiva su questo fronte non sia ancora stata messa e che l’incontro di venerdì sia solo un primo passo. Proprio venerdì si riuniranno anche le forze politiche ed i movimenti del fronte opposto, quello del Pdl. In questo caso non si tratta di parlare di primarie, ma di pensare alla candidatura migliore per approfittare dei venti favorevoli dopo le Politiche. Buzzanca e i suoi pare stiano lavorando ad un Movimento, Francesco Stagno d’Alcontres, neo divorziato dal Grande Sud sta valutando se tornare alla casa madre o meno, ed Isgrò è candidato già da tempo. Nel Pdl però, così come è apparso evidente su scala nazionale, c’è nostalgia di Forza Italia, e il partito potrebbe decidere di puntare su un azzurro puro, o su un giovane come Francesco Rella. In salita le quotazioni del giornalista Fabio Mazzeo, che venerdì parteciperà all’incontro con Vivamessina.com in vista di una candidatura con i movimenti, senza etichette partitiche.
Rosaria Brancato