Due eventi culturali in questo caldo mese di luglio. Il primo in ordine di tempo avverrà questa sera organizzato nei locali di via Ghibellina della Galleria Spazioquattro e servirà per ricordare l’artista da poco scomparso Aurelio Valentini. L’altro invece vedrà il gruppo “I Cariddi” festeggiare i propri 50anni con un tour fuori dall’Italia.
La prima attività programmata per l’evento sarà l’organizzazione di una tournée in Slovenia, dove il Gruppo si recherà per partecipare al V “Festival internazionale del Folklore” che avrà luogo nella città di Bled dal 17 al 22 luglio. Nel corso della tournée slovena “I Cariddi” avranno pure modo di visitare altre importanti località, tra le quali la capitale Lubiana. Nel programma del viaggio è anche prevista una tappa a Roma.
Il gruppo messinese di canti e musiche e danze della cultura etnica siciliana, che è nato nel 1972 e che è diretto da Tobia Rinaldo, ha ricevuto nel corso della cinquantennale attività parecchi riconoscimenti di livello internazionale, ha partecipato a programmi televisivi realizzati dalla Rai e dai canali Mediaset ed ha effettuato numerose tournées di rappresentanza italiana in varie parti del mondo.
La galleria Spazioquattro è un luogo di proposte, di mostre e di eventi dedicato alle arti visive, ma è sempre stato anche luogo di condivisione d’esperienze, di relazioni e di amicizia. Ed è per questo che, prima di chiudere le attività per la pausa estiva, Spazioquattro, sabato 2 luglio dalle ore 18 vuole dedicare un breve incontro d’arte ad un amico scomparso da poco, l’artista Aurelio Valentini. Solo per stare in compagnia, non dimenticarlo, ritrovarsi e ritrovarlo tra i suoi quadri e attraverso le sue opere.
Sarà un’occasione, abbastanza informale, per niente celebrativa e, si spera, anche abbastanza allegra e spensierata per cominciare a raccogliere le tracce di un lavoro artistico iniziato negli sessanta e settanta, con quadri di forte impatto realistico, e approdato negli anni recenti a forme più rarefatte, essenziali, meditabonde: dai paesaggi muti, senza finestre, con colori irreali dei primi anni duemila; ai ritratti di figure “in attesa del rosso”; alle “vele di terra” dei mercati di Palermo; alle figure di dispersi che camminano in uno spazio bianco attraversando una piazza o una via, frequentando spiagge o mostre d’arte, ignari di dove vadano e del proprio destino.