Stravolgere il senso dell’essere spettatore. È ciò che fa la compagnia Stalker Teatro con il suo “Steli“, performance urbana colorata, comunitaria e interattiva.
Steli ha girato il mondo, rivolgendosi ad un pubblico eterogeneo, a qualsiasi spettatore, a noi lontano o vicino, grande o piccino che sia, tranne ad uno: quello che crede di restar fisso sulla sua sedia. Una sola cosa, e la più importante, bisogna aspettarsi da questo spettacolo: partecipare.
Ancora una volta, infatti, il Cortile Teatro Festival conferma la sua volontà di portare in scena l’arte in tutte le sue forme, la creatività e l’estro performativo più variegato, con una rassegna dal tema “Forma e sostanza” di cui Steli si fa protagonista.
Steli è un gioco, un rito collettivo, una festa. Nessun copione, niente battute, ma tante emozioni per questo spettacolo a metà tra arte visiva e performing art; tra creazione artistica e cerimonia comunitaria.
Colorato e visionario, il suo impatto non è forte soltanto dal punto di vista visivo, ma anche da quello personale e sociale. Steli fa salire tutti sul palco, quello vero della vita, fa incontrare, conoscere, sorridere insieme.
La performance, infatti, consiste nel costruire tutti insieme, adulti e bambini (presenti in tantissimi), una struttura fatta di bastoni (steli appunto) di legno. Una vera installazione contemporanea la cui forma sarà originata dalla fantasia e dalla cooperazione dei presenti. I performer ne tracciano le fondamenta, il pubblico ne compone le tessere fondamentali.
Per non far mancare nulla, a guidare il tutto è la musica, le sperimentazioni vocali di Riccardo Ruggeri, capaci di trasportare in un’atmosfera tribale, mistica, esotica; perfetta nella suggestiva cornice del Lido Horcynus Orca.
E, una volta terminata la fatica della costruzione, non resta che esplorare la creazione, correre tra i suoi passaggi, danzarvici intorno, viverla insieme.
Steli fa parte del ciclo “Reaction”, un più ampio progetto sperimentale di indagine fra arti visive e teatro. La Compagnia Stalker Teatro è attiva professionalmente da quarant’anni nel campo dell’educazione e della sperimentazione teatrale ed è riconosciuta dal Dipartimento dello Spettacolo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Porta per tutto il mondo la sua ricerca nel rapporto fra teatro e arti visive, con spettacoli, performance ed eventi di teatro partecipato con un forte vocazione sociale e il coinvolgimento diretto degli spettatori.
Uno spettacolo come Steli, in un tempo come il nostro che ha affrontato l’isolamento e la solitudine, acquisisce ancora più spessore.
Restituisce all’arte il suo valore più profondo, troppo spesso sminuito o dimenticato, soprattuto durante questa pandemia: il riscoprirsi legati; il ritrovarsi uniti, performer e spettatore insieme, in uno stesso rito che ha davvero del sacro. Questo è il senso più profondo del far arte e del fruirla. Essere parte di un tutto più grande, di qualcosa di speciale che fa sentire speciali.
E così speciali siamo riusciti a sentirci di nuovo, dopo tanto tempo, con lo scotch in mano ed uno stelo colorato da legare all’altro. E, allo stesso modo degli steli di legno che legavamo insieme, ci siamo trovati stretti gli uni agli altri anche noi in uno spettacolo unico nel suo genere.
Il progetto è di Gabriele Boccacini; le musiche originali di Riccardo Ruggeri e Simone Bosco; con i performers: Stefano Bosco, Dario Prazzoli, Sara Ghirlanda, Silvia Sabatino.