Oggi pomeriggio, Messina, fedele ad una antichissima tradizione, rinnoverà l’omaggio di devozione alla Santa Eustochia Smeralda, Compatrona della città, con l’offerta del cero votivo del Comune. La cerimonia si svolgerà alle ore 18,30, nell’atrio del Monte di Pietà, nella ricorrenza dell’ostensione del corpo incorrotto di Santa Eustochia, con la partecipazione della Banda musicale della Brigata “Aosta”. Per disciplinare la viabilità della zona interessata, dalle ore 14 alle ore 22 del 22 agosto, sarà istituito il divieto di sosta sul lato monte di via XXIV Maggio, dal Monte di Pietà alla “Rampa Operaia”. Al termine della solenne Celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo Calogero La Piana, sarà letto il decreto del Senato di Messina, mentre il sindaco, on. Giuseppe Buzzanca, offrirà il cero votivo e pronuncerà l’atto di affidamento alla Santa. Il testo della promessa così recita: “Noi qui rappresentanti il popolo messinese alla tua presenza o dilettissima Santa Eustochia Smeralda, in questo giorno dedicato all’Ostensione del tuo corpo incorrotto, rinnoviamo con viva fede i Voti tramandatici dai nostri padri. Tu che sei stata sempre vigile e attenta protettrice della tua e nostra città, materna soccorritrice dei tuoi concittadini, continua a preservarci da ogni pericolo, ad esserci guida nei nostri progetti, aiuto sicuro nella soluzione dei tanti e complessi problemi che ci impegnano ogni giorno nel servizio alla nostra città. Insegnaci a superare con la tua umiltà e forza gli eventi contrari e le incomprensioni e aiutaci a realizzare una città sempre più umana, prospera, giusta. A Te dunque affidiamo con animo devoto il presente e il futuro della nostra città, noi stessi, le nostre famiglie, i nostri anziani, i nostri giovani, i nostri bambini, tutte le nostre speranze. Implora su tutti abbondanti grazie e benedizioni celesti”. La tradizione fu sancita dal decreto del 2 luglio 1777, firmato da Giovanni de Salamone, Giovanni Battista Lazzari, Piero Luigi Donato, Giuseppe Denti, Giuseppe Barone Cianciolo e Domenico Carmisino, “perché questi nostri decreti votivi – vi si legge – possano con qualche segno esprimersi che segua vicino la sublimità della tua gloria e i tuoi auspici per la Patria, stabiliamo e ti promettiamo impegnandoci per tutto il popolo di Messina e sfidando le ingiurie del tempo, di venire ogni anno a visitare questo sacro tempio il giorno 22 agosto, sacro all’ostensione del tuo corpo, o il giorno 20 gennaio della tua felicissima morte”. L’offerta del cero, di “38 libbre lavorate”, è una tradizione che, dopo un’interruzione a partire dal decennio 1860-1870, è stata ripresa nel 1957 con il sindaco del tempo, Michelangelo Trimarchi.