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Tragedia di Roccella Jonica. Per i Vescovi calabresi si tratta di un “Naufragio anonimo e invisibile”

Naufragio anonimo e invisibile”. Così i vescovi della Calabria, in una nota stampa “si uniscono al dolore del confratello, vescovo di Locri – Gerace, mons. Francesco Oliva”, e “accordano alla sua la loro voce per denunciare ancora una volta l’anestesia delle coscienze di fronte a questa ennesima sconfitta dell’umano e le miopi misure incapaci di evitare simili tragedie”.

Gli uomini, le donne, i numerosi bambini, i cui corpi attendono di essere riconosciuti dai familiari venuti da tutta Europa, siano un forte richiamo ai singoli e alle istituzioni perché la voce del sangue dei fratelli che grida dal profondo del mare non resti inascoltata” mentre “denuncia la deriva della nostra stessa umanità e perché il valore dell’accoglienza che caratterizza il nostro popolo non sia soffocata”. 

Il Pd della Calabria raccoglie l’appello dei vescovi calabresi

La recente tragedia avvenuta vicino Roccella Ionica, in cui hanno perso la vita decine di migranti, scuote la nostra coscienza e chiama in causa la cultura dei diritti e la tutela della dignità umana su cui si fonda l’Europa“. Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria. “È l’ennesima, dolorosa vicenda che ci spinge – prosegue l’esponente dem – a ribadire la necessità e l’urgenza di una soluzione europea per evitare che si ripetano fatti del genere, nello specifico anche caratterizzati dalla mancanza di notizie e, a quanto pare, da una volontà di non darle”. “Raccogliamo l’appello dei vescovi calabresi – sottolinea il senatore del Pd – affinché non resti inascoltata la voce di queste vittime del mare, che risuona tramite i sentimenti e le paure dei loro familiari, e affinché il valore dell’accoglienza, proprio del popolo calabrese, non sia messo da parte o dimenticato”.  “Al governo italiano – conclude Irto – chiediamo di agire senza perdere il senso di umanità e di attivarsi al più presto perché nelle sedi dell’Unione europea si trovino misure condivise di soccorso e protezione dei migranti, che sfidano il mare per sperare in una vita di libertà”.