Muore a 20 anni in seguito ad un incidente, la donazione degli organi ultimo atto d’amore

Il suo ultimo atto d’amore è stata la donazione degli organi, che hanno donato la vita a sei persone (il cuore è andato ad un paziente delle Molinette di Torino, reni e fegato all’Ismett di Palermo e le cornee alla banca degli occhi). La sua vita, Sebastiano Leonardi, 20 anni, di Graniti, l’ha persa al Policlinico di Messina dove era stato ricoverato in seguito ad un incidente stradale (in un primo momento era stato trasportato con un’ambulanza all’ospedale S. Vincenzo di Taormina). Il giovane stava facendo ritorno a casa dal lavoro, intorno alle 4 del mattino di domenica scorsa, quando con il suo scooter, per cause in corso di accertamento, si è schiantato accanto ai gradini della piazza di Gaggi. Con lui viaggiava un amico, che se l’è cavata con qualche escoriazione e ferite lievi. Le condizioni di Sebastiano sono apparse subito gravi.

La notizia della sua morte ha gettato una intera comunità, quella di Graniti, nello sconforto. E Non solo. Il papà, le sorelle e i parenti più stretti del giovane, con commovente slancio altruistico, hanno subito acconsentito affinché si ripetesse il miracolo della vita che, come un formidabile testimone, viene trasmessa ad altri sconosciuti afflitti dalla disperata necessità di un trapianto. Il gesto di grande civiltà della famiglia Leonardi, cui è andato "il sincero ringraziamento della direzione del Policlinico di Messina, ha consentito di restituire nuova vita a sei pazienti".

Una cappa di tristezza ha avvolto in particolare anche Gaggi, nelle scorse settimane palcoscenico di un’altra tragedia. Un ragazzo di 16 anni, Salvatore D’Agostino, ha perso la vita dopo essere rimasto folgorato in piazza mentre giocava con amici per aver rincorso un pallone finito vicino ad un faro. Sebastiano, a Graniti, lo ricordano tutti come “un ragazzo solare, pieno di vita e di valori”. Poco meno di un anno fa, Sebastiano aveva perso la madre, prematuramente. Non passava giorno che non la ricordasse, anche su facebook. Non passava giorno che non tessesse le sue lodi, l’amore che provava per lei e quanto gli mancasse.

“E se un domani non dovessimo esserci più – ha scritto tra gli ultimi post – non significa che siamo scomparsi, ma che saremo volati in un posto migliore, o magari rinasceremo sotto qualche altro aspetto animale o vegetale che sia. Finché ci saranno le persone che ci stanno attorno, quel "niente" che eravamo continuerà ad esistere”. L’ultimo accesso sul suo profilo è un brindisi: “Brindiamo, ma non sappiamo per cosa”.

Carmelo Caspanello