E' destinata ad alimentare le polemiche sull'accorpamento degli ospedali e il taglio dei punti nascita la drammatica vicenda verificatasi stamane a Barcellona. Una donna di 42 anni, al nono mese di gravidanza, ha perso il bambino proprio davanti all'ospedale Cutroni Zodda.
Avvertite le doglie e fortissimi dolori, la donna si è presentata in ospedale intorno alle 8 ma non ha fatto in tempo ad entrare nell'area recintata perché le si sono rotte le acque all'ingresso di via Amendola.
Soccorsa dal personale dell’ospedale, in assenza di un reparto attrezzato di ostetricia, è stata trasportata al Fogliani di Milazzo. Una corsa contro il tempo per l'ambulanza e il piccolo, che non ce l'ha fatta.
In merito alla vicenda, l’Asp ha precisato: ” la doona ha dichiarato di aver effettuato il travaglio abortivo presso il proprio domicilio durante tutta la notte senza rivolgersi ad alcuna struttura sanitaria e di essersi quindi recata presso il pronto soccorso dell’Ospedale Cutroni Zodda dove è arrivata successivamente all’espulsione del prodotto del concepimento.
La paziente è stata assistita presso il PS anche dall’ostetrica e dal ginecologo in servizio presso il medesimo nosocomio, che successivamente alle prime cure ha disposto il trasferimento presso l’Ospedale di Milazzo. Si ritiene inoltre utile precisare che la medesima paziente, prima dell’episodio clinico in discussione, nonostante abbia dichiarato di essere a conoscenza del suo stato di gravidanza, non si era mai rivolta alle strutture sanitarie afferenti al percorso nascita dell’ASP di Messina e non era quindi mai stata sottoposta ad alcun accertamento diagnostico o controllo clinico.”