MESSINA.«I sindacati mi chiedono di far certificare i conti dell’Atm attraverso una società esterna di audit, io farò di più: consegnerò una relazione alla Corte dei Conti non appena approveremo i bilanci». Il presidente Pippo Campagna è pronto a portare avanti un’operazione verità sui conti dell’azienda trasporti cittadina, che sono talmente in rosso da mettere a rischio la «continuità aziendale». E a dirlo non è lui, oggi, ma i revisori dei conti nell’ultimo anno e mezzo. In numerosi verbali, l’organo presieduto da Felice Genovese e composto anche da Consuelo Maisano e Claudio Iozzi ha messo nero su bianco la drammaticità della situazione economico e finanziaria, manifestando ripetutamente preoccupazione e sollecitando i vertici aziendali ad adottare provvedimenti finalizzati a dare copertura ai debiti.
In data 9 febbraio 2018 in un passaggio del verbale approvato a fine riunione, il Collegio dei revisori dei conti, invita il Consiglio di amministrazione, presieduto ai tempi da Giovanni Foti «ad agire con la massima cautela nel predisporre delibere che comportino ulteriori costi di cui non è certa la copertura finanziaria , stante anche la mancanza dei bilanci previsionali 2017 e 2018 … Si ritiene opportuno chiarire, fin da ora che il persistere di tale situazione di incertezza sugli strumenti contabili, nonché la mancanza di urgenti e concreti correttivi all’evidente squilibrio economico e finanziario aziendale, da porre in essere sia con la redazione del Piano Industriale che con la sottoscrizione del nuovo contratto di servizio con il Comune di Messina, potrebbero dar luogo a responsabilità che dovrebbero essere conseguentemente denunciate dall’organo di gestione aziendale al Ministero vigilante, per quanto riguarda gli aspetti di verifica della regolarità amministrativa e contabile, ed alla procura della Corte dei Conti, per quanto riguarda gli aspetti di verifica di un potenziale danno erariale. Qualora, una volta accertata l’ipotesi di danno, la denuncia non venisse segnalata dall’organo di gestione aziendale, alla stessa provvederà autonomamente questo Collegio».
Andando un po’ a ritroso nel tempo, nel verbale datato 22 gennaio 2018, i revisori – avendo appreso di delibere di nomina di consulenti e altre delibere comportanti impegni di spesa aggiuntivi – ribadivano «la forte preoccupazione sulla grave situazione finanziaria e debitoria dell’ente».
Nel verbale dell’11 dicembre 2017, il Collegio evidenzia «con forte preoccupazione al Consiglio d’Amministrazione ed al direttore generale come la situazione finanziaria e debitoria dell’azienda sia ormai diventata insostenibile e, pertanto, invita gli stessi a predisporre tutte le azioni ritenute necessarie alla tutela della continuità aziendale, suggerendo di approntare quanto prima un piano di ristrutturazione del debito»
Con il verbale del 2 agosto 2017 viene segnalato il «preoccupante squilibrio economico e finanziario nonché il notevole indebitamento nei confronti dell’Erario e dell’Inps, già segnalato alla Direzione aziendale nel corso dei precedenti verbali…».
Qualche giorno prima, il 20 luglio 2017, nel verbale redatto al termine della riunione del Collegio dei revisori, Genovese, Maisano e Iozzi scrivono testualmente: «allo stato dei fatti l’Azienda Trasporti Messina si trova in condizioni di squilibrio finanziario e le azioni intraprese dall’Ente Proprietario restano incerte con la conseguenza che allo stato attuale vi sono dubbi sulla continuità aziendale». Con evidente amarezza, nello stesso verbale, i revisori commentano poi: «L’intensa fase di controllo, di proposte di denunce e di indirizzo svolta da questo Collegio fin dal suo insediamento con professionalità, responsabilità, trasparenza, impegno e competenza basata su esperienze vissuti e acquisite negli anni, non hanno trovato riscontro nelle sedi competenti al punto che c’è il fondato sospetto che tutta questa attività venga sistematicamente ignorata».
Leggendo i verbali dei revisori, la considerazione che si può fare è una sola: vista da fuori, l’Atm sembrava, negli ultimi anni, un’azienda forte e sana, grazie alla moltiplicazione dei bus in strada che avevano finalmente ridato dignità al trasporto pubblico, almeno in apparenza; ma vista da chi analizza i documenti contabili, l’Atm era ed è un’azienda decotta, che rischia di rimanere schiacciata dalla massa debitoria che pesa sui suoi bilanci. Per la verità, il sindacato Orsa, l’associazione politica “CapitaleMessina”, l’ex consigliere comunale Gino Sturniolo e la consigliera comunale Antonella Russo hanno provato ad abbattere il muro del silenzio sulla reale situazione economica e finanziaria dell’Atm, ma il rumore dei motori degli autobus in circolazione ha coperto tutto, facendo passare in secondo piano indebitamenti ed esposizioni milionarie. I mezzi in strada si vedono, i debiti no. Ma pesano, e adesso rischiano di far appassire per sempre quel fiore all’occhiello che ci è stato raccontato in questi anni.
Danila La Torre