Inizia la mobilitazione contro la decisione della Regione. Prima assemblea pubblica

Nessuna intenzione di abbassare la guardia. Anzi, l’impressione è che la battaglia sia appena iniziata. Oggi prima assemblea pubblica convocata da Cisl e Uil per iniziare a gettare le basi della strategia da mettere in campo per contrastare la decisione della Regione di trasformare lo storico ospedale di viale Europa in Polo Materno Infantile. Una settimana fa l’annuncio del nuovo Direttore generale dell’Azienda Papardo-Piemonte Michele Vullo sulle direttive ricevute dall’assessore alla Salute Lucia Borsellino, immediate le reazioni del mondo sindacale che non hanno intenzione di far calare dall’alto una decisione così importante senza poter dire neanche una parola al riguardo.

“Se oggi non viene raccolto l’appello che lanciamo il Piemonte è perso. La politica messinese deve svegliarsi e far sentire la sua voce altrimenti Messina sarà sempre l’unica a pagare. L’Ospedale della donna e del bambino o Polo Materno Infantile è solo l’alibi per dare il colpo di spugna finale sul Piemonte. Un punto di emergenza urgenza in un posto strategico come questo è essenziale per la città, una città dove purtroppo oggi si muore mentre si aspetta di avere un posto letto. Raccoglieremo firme, continuiamo a chiedere l’intervento del Sindaco, se necessario andremo a Palermo, ma sul Piemonte vogliamo verità” ha esordito il segretario della Uil Fpl Pippo Calapai.

A fare da eco il collega della Cisl Fp, il segretario Calogero Emanuele che non le ha mandate a dire al Sindaco Renato Accorinti e ha espressamente chiesto al primo cittadino di parlare con i sindacati, con i lavoratori, con i cittadini e di costruire insieme il fronte del no. “Non ci sta bene che il Sindaco vada a Palermo a discutere del problema con la Borsellino tagliando fuori un’intera città che vuole combattere contro questa decisione. Con la Regione c’erano degli impegni, vogliamo che adesso siano mantenuti”.

Si è fatta sentire l’assenza della politica che era stata tutta invitata all’incontro di oggi. Nonostante in questi giorni quasi tutti i deputati messinesi siano intervenuti sull’argomento, oggi a villa Contino non si è presentato nessuno. C’era solo una rappresentanza di Forza Italia per Bernardette Grasso che ha voluto sottolineare che la parte buona del partito è in prima linea per salvare dalla chiusura un ospedale che ha tutti i numeri giusti per rimanere in vita.

Mancava anche il Sindaco Accorinti, c’era però l’assessore Nino Mantineo che a nome dell’amministrazione di Palazzo Zanca ha assicurato il massimo impegno in una battaglia che Messina non vuole perdere. “Le scelte di politica sanitaria non possono essere prese da direttore generali e manager appena insediati e che non conoscono la storia e il passato delle strutture. Il Sindaco, in quanto massima autorità sanitaria cittadina e capofila dei comuni del Distretto socio-sanitario D26 ha un ruolo importantissimo e vogliamo giocarlo fino in fondo. L’amministrazione comunale convocherà al più presto un tavolo a cui saranno invitati l’assessore Borsellino, il direttore Vullo, il manager dell’Asp Sirna, i sindacati, i comitati cittadini che anche in passato hanno dato vita a durissime proteste per salvare l’ospedale Piemonte” ha spiegato l’esponente della giunta Accorinti che comunque dice sì all’eccellenza, dunque all’idea di rendere questa struttura altamente specializzata, ma senza rinunciare ai servizi che già garantisce e che sono indispensabili per salute dei cittadini messinesi.

All’assemblea anche la Presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile e il consigliere Udc Libero Gioveni, che nei giorni scorsi ha anche chiesto una seduta aperta del Consiglio per discutere del delicatissimo argomento. Richiesta subito accolta dalla presidente del civico consesso che ha garantito che nei prossimi giorni le porte dell’aula consiliare si apriranno proprio per parlare del futuro della struttura, senza però passerelle politiche.

Durante l’incontro tante le testimonianze di medici, lavoratori, operatori dell’ospedale. In prima linea anche l’Ordine dei Medici, il presidente Giacomo Caudo teme che ci sia una precisa volontà di chiudere il Piemonte e per questo sarà insieme ai medici messinesi in prima linea.

Cisl e Uil ovviamente non si fermano qui. “Chiederemo un’audizione all’assessore Borsellino e contiamo di organizzare già un nuovo incontro prima di venerdì. Dobbiamo far capire alla Regione che la decisione che ha preso troverà contraria un’intera città” ha commentato il segretario generale della Cisl messinese, Tonino Genovese.

C’è dunque chi vorrebbe che tutto restasse esattamente così com’è, c’è chi invece guarda con favore ad un’ipotesi di riorganizzazione ma solo se ci saranno precise garanzie, soprattutto sui servizi che restano a disposizione dei cittadini. Quel che è certo è che questo è solo l’inizio e giorno dopo giorno sale la tensione e la materia si fa sempre più incandescente.

Francesca Stornante