"Le notizie che ci arrivano da Messina, dove l'esimio sindaco Cateno De Luca ha deciso di intraprendere una guerra santa al tram ci lasciano estremamente preoccupati ed esterrefatti". Il futuro dei trasporti pubblici peloritani varca ancora una volta lo Stretto. Ad occuparsene, stavolta, è il Cesmot, Centro studi sulla mobilità e i trasporti, per voce del suo presidente, Omar Cugini.
"Mentre in Europa ed in Italia si sceglie giustamente di investire su un mezzo di trasporto veloce ed ecologico come il tram, unico antidoto a traffico e smog (vedi Firenze e Palermo ad esempio) – dice Cugini -, Messina sembra voler intraprendere una strada esattamente opposta annunciando di voler buttare, dopo neanche 15 anni, un'opera costata circa 113 milioni di euro attuali e finanziata grazie a fondi Ue. Tale decisione, a nostro parere, è folle e sconsiderata e denota un totale disinteresse del sindaco verso una mobilità sostenibile. Del resto, anche l'annunciata e faraonica linea bus "shuttle" che dovrebbe rappresentare il futuro della mobilità messinese e sostituire il tram si è rivelata un fiasco totale e non certo per colpa dei messinesi ma per colpa di chi ha deciso di realizzare una linea lunghissima, che deve sostituire 22 linee autobus soppresse su un percorso non protetto, in barba a qualsiasi logica trasportistica".
Le difficoltà finanziarie, secondo il presidente del Cesmot, non sono una giustificazione. "Se le finanze di Atm sono in dissesto non è certo colpa del tram, che anzi, nonostante i ben noti problemi passati derivanti dalla mancata manutenzione che ha comportato il fermo di alcune vetture, si è dimostrato un valido mezzo di trasporto, ma delle allegre e passate gestioni. Come CeSMoT ci associamo alle proteste di chi, come il movimento “Manteniamo il tram a Messina", giustamente, non vuole la soppressione del tram e si batte per il suo mantenimento. Chiediamo al presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, un suo autorevole intervento a favore del tram ed invitiamo altresì il sindaco De Luca ed il presidente di Atm Campagna a farsi un giro nelle altre città tramviarie italiane (Torino, Milano, Bergamo, Padova, Venezia Mestre, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Sassari e Cagliari) per rendersi conto di persona della funzionalità e della potenzialità di questo mezzo di trasporto. Anzi, se volessero passare per Roma, saremmo ben lieti di potergli fargli da guida e a farli ricredere sulla validità del tram".