Da ieri la cooperativa Nuova Presenza ha ripreso, nella sua totalità, il servizio di trasporto dei disabili nei centri di riabilitazione. Dopo una settimana di scambi di vedute tra il Comune e la cooperativa, la vicenda si evolve finalmente al termine in modo positivo. Positivo per i disabili che possono tornare ad usufruire del servizio e per il Comune che avrà una grana in meno da affrontare. Un po’ meno positivo per la cooperativa che, come le altre, attende ancora i pagamenti arretrati da parte del Comune.
In mattinata, il dirigente del dipartimento ai servizi sociali, Salvatore De Francesco, aveva ribadito la sua posizione e “minacciato” di conferire mandato all’avvocatura comunale per la risoluzione del contratto: “Partiamo dal presupposto che sappiamo che per legge il Comune deve pagare i servizi entro trenta giorni. Vogliamo far finta di non sapere che il Comune ha grossi problemi economici? Non ha senso. Se non viene ripreso il trasporto dei disabili nei centri riabilitativi, anche volendo considerare tutte le giustificazioni possibili, io non ho alternative: si tratta di interruzione di pubblico servizio in danno. Il Comune deve tutelarsi, conferiremo l’incarico all’avvocatura comunale per valutare il da farsi. Anche la cooperativa vorrà tutelare legalmente le sue ragioni e si attiverà un meccanismo particolare che produrrà un danno per tutti”.
Fortunatamente, a questo punto, non ce ne sarà più bisogno in virtù del fatto che la cooperativa ha ripreso ad erogare i servizi di competenza nella sua totalità.
Sulla vicenda, stamane, era arrivata anche l’interrogazione da parte di tre consiglieri comunali, Carmelo Conti, Gaetano Caliò e Antonino Restuccia, al commissario Croce, al dirigente De Francesco e, per conoscenza, al procuratore della Repubblica di Messina “La cooperativa – scrivevano i tre consiglieri – lamenta il mancato pagamento delle fatture di luglio, agosto, settembre e ottobre 2012. La fattura del mese di luglio, però, è stata trasmessa all’area coordinamento economico-finanziaria il 19 settembre per la liquidazione di 85mila 203 euro. Sembrerebbe che la stessa fattura sia stata scontata presso istituto bancario, e non retribuita ai dipendenti la mensilità di luglio. La cooperativa ha poi presentato al dipartimento la fattura relativa al mese di agosto. Il dipartimento sociale non ha trasmesso all’ufficio di ragioneria la fattura del mese di agosto in quanto mancante dell’autocertificazione di aver corrisposto agli operatori impiegati nel servizio gli stipendi relativi al mese di luglio. Al dipartimento non sono poi ancora pervenute le fatture relative ai mesi di settembre e ottobre”.
Conti, Caliò e Restuccia riportano alcune parti del capitolato speciale d’oneri. All’articolo 9 recita: “L’Ente aggiudicatario dovrà corrispondere ai lavoratori la retribuzione alle scadenze previste dal Ccnl vigente osservando tale adempimento anche in presenza di sospensione dei pagamenti da parte del Comune”.
In virtù di ciò, i tre consiglieri chiedono di sapere: se sia possibile che la cooperativa sospenda il servizio, se la sospensione sia stata comunicata al dirigente del dipartimento, se la cooperativa possa farsi anticipare la fattura da un istituto bancario e non pagare il personale, se risulta veritiera la notizia che l’associazione Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) si sia rivolta a ditte private per far svolgere il servizio trasporto dei propri assistiti, addebitando il pagamento alle famiglie degli stessi, se si ravvisano gli estremi di interruzione di pubblico servizio, quali siano i motivi per cui la Cooperativa Nuova Presenza non presenta le fatture di settembre ed ottobre e ne rivendica il pagamento, quali iniziative intende intraprendere l’Amministrazione Comunale.
Domande in attesa di una risposta, per quanto di competenza comunale, ma che già oggi ricevono la replica del presidente della cooperativa Nuova Presenza, Flavia Ioppolo, che spiega: “Il servizio è ripartito nella sua interezza, ma per quanto riguarda la sospensione abbiamo seguito la procedura di legge poiché il Comune è inadempiente. Finalmente, venerdì scorso abbiamo ricevuto un piccolo spiraglio: è andato in pagamento il mese di luglio che, nonostante la fattura sia stata trasmessa il 19 settembre, non è ancora nelle nostre casse. Lo stipendio di luglio non lo abbiamo pagato per questo motivo, non certo per piacere nostro. Ed è per questo motivo che, per la fattura di agosto, non abbiamo presentato l’autocertificazione del pagamento degli stipendi di luglio”.
Pare quindi che finalmente arriverà a breve nelle casse della cooperativa almeno la mensilità di luglio. “Ce lo auguriamo – afferma la Ioppolo -. Altrimenti si ripete il problema. Noi non sappiamo come pagare i nostri fornitori, non abbiamo il carburante per il trasporto. Se di questi problemi ce li ha un colosso come Messinambiente, figurarsi noi che siamo una piccolissima realtà”.
La presidente della cooperativa spiega anche il motivo per cui non sono state ancora presentate le fatture di settembre e ottobre: “Siamo stanchi di essere presi in giro – prosegue -. Il possibile dissesto del Comune e la crisi finanziaria ci stanno impoverendo. Andiamo avanti con quello che abbiamo, non so quando incasseremo le mensilità di settembre e ottobre. Presenteremo le fatture ma stiamo perdendo l’entusiasmo di lavorare perché sappiamo che, se va bene, il lavoro prodotto oggi ci verrà pagato tra sei o sette mesi. La presentazione delle fatture non è per noi vitale. E’ vitale invece che i fornitori continuino ad assicurarci il carburante, è vitale convincere i lavoratori a proseguire l’attività. Non siamo molto diversi dalle tante altre aziende che stanno subendo la crisi”.
La Ioppolo replica poi ai consiglieri comunali: “Mi sarei aspettata che il consiglio comunale, più che delle fatture, si preoccupasse del fatto che i lavoratori stiano perdendo la speranza. Avrei gradito un momento di riflessione piuttosto che di divisione e di attacco. Credo che sia questo il modo di agire, quello della condivisione dei problemi. Abbiamo sempre taciuto di fronte ai numerosi attacchi che abbiamo subìto, di fronte alle chiacchiere di persone che strumentalmente ci facevano la guerra”.
Ed infine: “La decisione di sospendere il servizio non è stata arbitraria, non potevamo continuarlo. Abbiamo informato la procura della repubblica, il prefetto e il commissario Croce”.
La vicenda, per il momento, si chiude qui. La speranza è che in futuro non si ripetano certe situazioni. La crisi economica del Comune, purtroppo, si riflette su gran parte dei settori della vita quotidiana della città.
(Marco Ipsale)