Messa in liquidazione dell’Atm, nuova Spa e tram più economico

Messa in liquidazione dell'Atm; costituzione di una Società per azioni, a capitale pubblico, per la gestione in regime di "in house providing" del servizio di Trasporto pubblico locale; e linea tranviaria più economica. La giunta De Luca passa dalle parole ai fatti e con tre diverse delibere traccia il percorso da seguire per razionalizzare i costi del settore mobilità. I tre provvedimenti, che restano nell’ambito dei confini delineati durante le trattative con le parti sociali, fanno parte integrante del pacchetto “SalvaMessina” e sono adesso pronti ad approdare in Consiglio comunale, previo passaggio in commissione, per essere analizzati, votati e – se i consiglieri lo riterranno opportuno e necessario – anche modificati. L’ultima parola spetta infatti all’organo consiliare.

LA MESSA IN LIQUIDAZIONE DELL’ATM

La delibera n. 583 riguarda la messa in liquidazione dell'Azienda Trasporti Messina ai sensi dell'art. 50 dello Statuto aziendale.

Nell’atto approvato dall’esecutivo di Palazzo Zanca viene evidenziata la drammatica situazione economico-finanziaria dell’Atm, ben nota anche al vecchio management come dimostrano i verbali del Collegio de revisori dei conti aziendali richiamati nella delibera ed allegati alla stessa (VEDI QUI ARTICOLO SUI VERBALI DEI REVISORI ATM).

La giunta De Luca allega inoltre alla delibera sia una tabella riassuntiva con un excursus storico dal 2003 sulla situazione economico – finanziaria dell'Azienda sia la nota tramessa dall’Atm in cui viene rappresentata la situazione contabile debiti/crediti al 30 settembre 2018. Secondo lo schema elaborato dall’azienda a quella data risultano crediti per quasi 43milioni di euro (esattamente 42.940. 396,33 euro ) e debiti per più di 72 milioni di euro (esattamente 72.287.360, 61), con una differenza si circa 30 milioni di euro (per la precisione 29.346. 964, 28 euro)

Nell’atto approvato da sindaco ed assessori viene richiamato l'art. 14 comma 4 del D. Lgs. n 175/2016 aggiornato con il D Lgs. n. 100/2017, in virtù del quale è fatto divieto di soccorso finanziario a favore di aziende in perdita a meno che tale intervento non sia accompagnato da un piano di ristrutturazione aziendale, dal quale risulti comprovata la sussistenza di concrete prospettive di recupero dell'equilibrio economico delle attività svolte. «Tale piano di risanamento – si legge ancora nella delibera n.583 – deve essere redatto in termini patrimoniali, finanziari, economici e di cassa da cui si evinca il rispetto dei criteri di razionalità economica e finanziaria, ma alla luce delle risultanze scaturenti dall'analisi degli atti economici e finanziari sottoposti al controllo dell'Ente Proprietario non sembra essere possibile procedere al mantenimento dell'Azienda Trasporti di Messina».

Da qui la decisione dell’amministrazione De Luca, anche d’intesa con le organizzazioni sindacali (ad eccezione di Cgil e Uil), di procedere con la messa in liquidazione l’Atm, che mira al seguente obiettivo: «razionalizzazione ed ottimizzazione del sistema di trasporto pubblico locale e della mobilità urbana in generale con un'incidenza significativa e sostanziale sui costi da sostenere».

LA NUOVA SOCIETA’ PER AZIONI

La delibera 596 ha come oggetto la Costituzione delia Società per azioni, a capitale pubblico, per la gestione in regime di "in house providing" del servizio di Trasporto pubblico locale e degli altri servizi nel campo della mobilità urbana, finalizzati alla rimodulazione del Piano di riequilibrio.

Passaggio propedeutico alla costituzione della Spa è, come abbiamo visto, la messa in liquidazione dell’Atm, che «per la rilevante massa debitoria prodotta nel corso delle precedenti gestioni – si legge testualmente nella delibera – non risulta in condizione di operare in modo regolare ed economicamente compatibile».

Con la nuova Società per azioni, la giunta De Luca mira a «non compromettere la continuità della fornitura dei servizi in questione e per attuarne la gestione in termini di efficienza e razionalità, così da conseguire la riduzione dei costi di esercizio e quindi contribuire al risanamento economico del Comune».

Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, la Costituzione della Società per azioni, a capitale pubblico, per la gestione in regime di "in house providing " del servizio di Trasporto pubblico locale e degli altri servizi nel campo della mobilità urbana, deve servire a «riorganizzare, razionalizzare e rendere efficiente la gestione di un servizio pubblico necessario ai perseguimento delie finalità istituzionali del Comune, con riduzione dei costi aziendali e degli oneri di esercizio: utilizzando lo schema di Statuto societario; prevedendo anche il conferimento alla costituenda Società degli immobili di via La Farina 336, che ospitano gli uffici, le officine e le aree dì servizio, già utilizzati dalla ATM in liquidazione, per far parte del patrimonio sociale della nuova Società».

La giunta De Luca dà quindi mandato al Dirigente del Dipartimento "Mobilità urbana" «di predisporre, tenendo presenti le indicazioni del presente atto, la proposta di deliberazione di Consiglio comunale riguardante la Costituzione della Società per azioni, a capitale pubblico».

IL FUTURO DEL TRAM

La delibera n. 591 è un atto di indirizzo al dirigente del Dipartimento Mobilità Urbana per l'adozione di misure di razionalizzazione della spesa attraverso la riqualificazione e l’ammodernamento del servizio di Trasporto Pubblico Locale su ferro, finalizzate alla rimodulazione del Piano di riequilibrio».

La giunta De Luca dà mandato al Dipartimento Mobilità Urbana, di concerto con la struttura tecnica ATM, di acquisire tramite uno studio specialistico gli elementi conoscitivi necessari per la Riqualificazione e l'Ammodernamento del servizio di Trasporto Pubblico Locale su ferro.

L’obiettivo affidato al dirigente è quello di «rendere più efficiente la gestione del servizio Trasporto Pubblico Locale contenendo i costi di esercizio e gli oneri di manutenzione dell'infrastruttura e del materiale rotabile, in linea con le finalità del progetto "Salva Messina».

«Le misure di contenimento della spesa e risanamento, come sopra descritte, rappresentano – si legge testualmente nella delibera – elemento cardine per la riformulazione di un plano di riequilibrio attendibile che possa dimostrare alla Corte dei Conti che dovrà approvare il Piano, che il Comune ha messo in atto tutte le misure necessarie a garantire, nella prospettiva temporale di durata del piano, un equilibrio economico-finanziario veritiero e durevole nel tempo».

Danila La Torre