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Concluso il processo contro Claudio Frerini, responsabile di cantiere della ditta Rebaioli incaricata da Terna del posizionamenti dei tralicci presso il comune di San Pier Niceto.
La vicenda, iniziata nel 2012, vedeva pendere su Frerini l'accusa di reato di violenza privata e danneggiamento. A muovere le accuse i coltivatori dei fondi, nei pressi dei quali si sarebbero poi effettuati i lavori. Secondo l'accusa, infatti, Frerini aveva precluso il transito alle zone interessate impedendo l'utilizzo del cancello di accesso. Un'accusa, questa, aggravata dal taglio di alcuni alberi ad opera della stessa ditta Rebaioli.
Secondo la difesa, rappresenta dagli avvocati Piera Basile del foro di Barcellona e Beniamino Gricolato del foro di Brescia, i capi d'accusa sarebbero tuttavia risultati inconsistenti. "L'accesso ai fondi risultava possibile tramite un passaggio pedonale -spiegano i legali- per quanto invece riguarda la contestazione relativa al danneggiamento, il taglio degli alberi si era reso necessario a causa delle abbondanti piogge che avevano intrappolato nel terreno, divenuto fangoso, uno dei camion della ditta. In ogni caso -concludono- i danni sono stati tutti risarciti".
Una tesi, questa, accettata dal giudice Abate del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, nonostante la richiesta di condanna a 8 mesi di reclusione presentata dal Pm.
Salvatore Di Trapani